Pubblicato il: 22/10/2018
Agnes Heller

La filosofa Agnes Heller

Il 24 ottobre, l'Aula Crociera Alta di Studi Umanistici ospita la lectio magistralis di Agnes Heller, filosofa ungherese e tra le voci più critiche e ascoltate in Europa contro il governo nazionalista ungherese di Viktor Orban. Ore 15, via Festa del Perdono 7.

Promossa nell'ambito del corso di Filosofia morale della professoressa Laura Boella, quest'anno dedicato in particolare al pensiero morale della filosofa ungherese, Agnes Heller porta in Statale la lezione dal titolo "Cosmopolitanism as Philosophy, As Refuge, As a Destiny", a difesa di quella responsabilità di esserci "con la sua voce, la voce di una filosofa che prende la parola in momenti e contesti precisi della sua esistenza e del mondo in cui vive" (cit. dall'Introduzione di Laura Boella all'edizione italiana di Un'etica della personalità, Mimesis 2018).

Nata a Budapest nel 1929 da una famiglia ebrea di origini austriache, la Heller fin da piccola è costretta ad affrontare la paura delle persecuzioni razziali e insieme ai suoi genitori vivrà l'esperienza drammatica del ghetto di Budapest e la liberazione con la Todesmarsch (Marcia della morte). Il padre di Agnes Heller, scoperto mentre dava aiuto a ebrei in fuga, fu poi deportato e ammazzato ad Auschwitz nel 1943.

Da studentessa di Medicina, nel 1947, decide di cambiare il proprio corso di studi dopo aver assistito a una lezione di filosofia di Gyorgy Lukacs, il pensatore più influente e importante dell'Europa di quegli anni, divenendone in breve tempo la sua più stretta collaboratrice e docente associato nello stesso dipartimento.

Insieme al gruppo di filosofi della scuola del marxismo riformatore di Lukacs, la Heller fonda la Scuola di Budapest impegnata nella riscoperta umanistica di Karl Marx, scontrandosi ben presto con l'ortodossia del partito comunista sovietico che significò la sua espulsione, insieme al suo maestro Lukacs, dall'Università di Budapest nel 1959, dopo aver difeso la rivoluzione ungherese del 1956, e l'inizio del suo insegnamento nelle scuole secondarie.

Nel 1963 entra come ricercatrice nell'Istituto di Sociologia dell'Accademia delle Scienze, ma la sua protesta contro l'invasione della Cecoslovacchia del 1968, le vale una nuova persecuzione politica, fino al provvedimento ad personam da parte del partito ungherese nel 1973, con cui perde nuovamente tutti gli incarichi accademici.

Il 1977 è l'anno del suo trasferimento in Australia, insieme al marito Feher Ferenc, anche lui uno degli esponenti principali della Scuola di Budapest, ma nel 1981 Agnes Heller è invitata a insegnare Filosofia politica alla New School for Social Research di New York, prendendo di fatto la cattedra che era stata di Hannah Arendt. È durante il periodo americano che la Heller diventa una delle pensatrici più famose, tenendo collaborazioni e corsi con i più importanti filosofi del mondo.

Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, Agnes Heller fa ritorno in Ungheria, divenendo membro dell'Accademia ungherese delle scienze. Nel 1995 le sono stati conferiti il Szechenyi National Prize in Ungheria, e l'Hannah Arendt Prize a Brema. Ha ricevuto la laurea ad honorem da La Trobe University di Melbourne nel 1996 e dall'Università di Buenos Aires nel 1997. Ha ricevuto ancora nel 2010 la Goethe Medaille, Il premio Concordia a Vienna nel 2012, il premio Carl von Ossietzky a Oldenburg nel 2012, e nel 2017 la laurea honoris causa all'Università di Innsbruck, il premio Internazionale Willy Brandt a Berlino e il Manés Sperber Preis di Vienna.

La lectio magistralis di Agnes Heller è introdotta da Luca Bianchi, direttore del dipartimento di Filosofia "Piero Martinetti", a cui seguirà una tavola rotonda moderata da Laura Boella.

Oltre all'evento all'Università Statale di Milano, Agnes Heller interviene - il 24 ottobre, alle ore 18, presso i Frigoriferi Milanesi - all'incontro "La responsabilità del nostro tempo", appuntamento del ciclo "Aspettando i Writers 7", promosso in collaborazione con Gariwo, la foresta dei Giusti e il dipartimento di Filosofia dell'Università Statale di Milano.

Contatti