Pubblicato il: 13/07/2018
Il team del professor Luigi Lay

Il team del professor Luigi Lay

Anche l'Università Statale di Milano è partner di NanoCarb - Glyco-Nanoparticles for Applications in Advanced Nanomedicine - progetto vincitore di un finanziamento di 4.1 milioni di euro nell'ambito del programma Marie Sklodowska-Curie Innovative Training Network - European Training Networks.

Coordinato da Marco Monopoli del dipartimento di Chimica del Royal College of Surgeons in Irlanda, NanoCarb è un consorzio multidisciplinare che vede l'Università Statale di Milano rappresentata da Luigi Lay, docente di Chimica organica al dipartimento di Chimica, e che riunisce istituti di ricerca, piccole e medie imprese e università, dislocate in 11 diversi paesi europei.

In laboratorio di Chimica in via Golgi

In laboratorio di Chimica in via Golgi - Foto di Vaclav Sedy, 2008

Con il progetto NanoCarb saranno 15 i giovani ricercatori che si formeranno e opereranno nell'ambito multidisciplinare della nanomedicina e della medicina personalizzata, attraverso un dottorato di ricerca interdisciplinare che, oltre ai vari partner accademici – Università Statale di Milano, Royal College of Surgeons di Dublino e Università di Warwick nel Regno Unito – coinvolgerà anche il mondo dell'industria.

Obiettivo del progetto è quello di sviluppare una nuova generazione di nanomateriali per applicazioni terapeutiche e diagnostiche e s'inserisce nell'ambito della nanomedicina, disciplina divenuta negli ultimi anni di grande interesse presso la comunità scientifica e basata sull'utilizzo di varie tipologie di particelle di dimensioni nanometriche (fino a 100 nm di diametro) e sulle loro molteplici applicazioni.

La grande ambizione di NanoCarb sta proprio nella combinazione tra la chimica dei carboidrati e le nanotecnologie per generare nanoparticelle innovative, con un'elevata stabilità, un prolungato tempo di circolazione all'interno dell'organismo e un'intrinseca capacità di raggiungere in modo selettivo il rispettivo "organo bersaglio": tutte caratteristiche che permettono di superare alcune delle principali criticità che oggi limitano l'applicazione della nanomedicina, soprattutto in ambito clinico.

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