Pubblicato il: 12/11/2018
Antibiotici

Antibiotici

Il 19 novembre, l’Università Statale di Milano organizza, a conclusione della Settimana mondiale della consapevolezza sugli antibiotici (12- 18 novembre), un convegno per affrontare insieme a medici, veterinari e farmacisti il tema delle resistenze batteriche e relativa perdita di efficacia degli antibiotici nell'ottica di un'azione coordinata su più fronti. Ore 9, Sala Napoleonica, via Sant'Antonio 12. 

Promosso dai docenti Luigi Bonizzi (Malattie infettive degli animali domestici), Paola Minghetti (Tecnologia e Legislazione farmaceutiche) e Roberto Mattina (Microbiologia) dell'Università Statale di Milano, il convegno affronta la questione delle resistenze antibatteriche con approccio interdisciplinare sottolineando con forza la necessità di un approccio "one-health", da parte di tutti i professionisti coinvolti (medici, farmacisti e veterinari).

L'uso inappropriato degli antibiotici negli uomini e negli animali e la mancanza di nuove molecole dotate di attività antibatterica messe a disposizione dei medici ambulatoriali infatti stanno rendendo sempre più concreto e attuale il problema delle resistenze batteriche che mettono sempre più a rischio l’efficacia degli antibiotici, al punto da prevedere un possibile ritorno all’era pre-antibiotica, quando la mortalità infantile superava il 20%.

"Data la carenza di nuove molecole, è estremamente importante utilizzare al meglio quelle disponibili  commenta Paola Minghetti, docente di Tecnologia e Legislazione farmaceutiche presso il dipartimento di Scienze farmaceuticheA questo scopo la ricerca permette di sviluppare nuove formulazioni di principi attivi già noti, anche mediante l'uso di nanoparticelle, che permettano di sfruttare al meglio le proprietà delle molecole. Il farmacista, sia ospedaliero che di comunità, operando al fianco del medico, può avere un ruolo determinante nel favorire un utilizzo razionale e appropriato dei medicinali".

Varie sono le cause della sempre maggiore resistenza degli organismi patogeni agli antibiotici. Da oltre 15 anni, sottolineano gli studiosi, i medici ambulatoriali non dispongono di nuove molecole con attività antibatterica, mentre si assiste a un uso eccessivo di antibiotici sia da parte dell’uomo che negli allevamenti intensivi di animali, con conseguenti ricadute negative per l’ambiente dovute alle acque reflue civili, ospedaliere e di derivazione zootecnica.

"Se si vuol tentare di arginare il fenomeno delle resistenze, l'informazione alle famiglie ha un rilievo centrale – aggiunge Roberto Mattina, docente di Microbiologia presso il dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche. L'utilizzo improprio degli antibiotici, come l'arbitraria riduzione della durata del trattamento o l'assunzione ritardata di una dose, è purtroppo molto diffuso. Occorre iniziare una campagna di informazione e di sensibilizzazione già nelle scuole dei primi gradi.

E Luigi Bonizzi, docente di Malattie infettive degli animali domestici al dipartimento di Medicina veterinariacosì conclude: "Gli antibiotici nel settore veterinario hanno contribuito al miglioramento del benessere animale e rappresentato un mezzo importante per garantire lo standard delle produzioni di alimenti di origine animale. Settant'anni più tardi, l'uso improprio o non razionale degli antibiotici anche negli animali ha contribuito alla diffusione del fenomeno dell'antibioticoresistenza, pertanto il ruolo del veterinario è fondamentale per la garanzia di un utilizzo razionale del medicinale veterinario, nel rispetto del consumatore, della salute e benessere degli animali e dell'ambiente.

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