Pubblicato il: 06/10/2017
Immagine dalla locandina del programma

Giornalisti cinesi in sala stampa

I temi cruciali del discorso sull’industria dei media nella Repubblica popolare cinese al centro del workshop in programma mercoledì 11 ottobre alle 12.30 nell’aula T10 del Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano, a cui parteciperanno studiosi provenienti da importanti realtà accademiche europee.

Un momento di confronto che ha come filo conduttore la narrazione che la Cina, in ambito professionale e istituzionale, fa di se stessa e dei suoi media.

A coordinare l’incontro sarà Alessandra Lavagnino, docente di lingua e cultura cinese della Statale e direttore dell’Istituto Confucio.

Intervengono Hugo de Burgh,
direttore del China Media Centre e docente di giornalismo al Communications and Media Research Institute della University of Westminster, sulla distanza tra valori universali della professione giornalistica e specificità culturali.

Emma Lupano, docente di lingua e cultura cinese in Statale, affronta invece il tema dell’etica professionale, mentre Pál Nyíri, docente di Global History from an Anthropological Perspective alla Vrije Universiteit di Amsterdam, traccia un quadro aggiornato della situazione dei media cinesi in Europa.

Nella seconda parte del workshop, dedicata al discorso istituzionale sui media, Natalia Riva, docente di lingua cinese in Statale, propone un’analisi critica delle interazioni tra aspetti culturali ed economici nel discorso politico-istituzionale sul soft power e sull'industria culturale nella Cina contemporanea.

Chiude i lavori Bettina Mottura, docente di lingua e cultura cinese in Statale e coordinatore scientifico del Contemporary Asia Research Centre, con un intervento sulle caratteristiche del discorso istituzionale sulla trasparenza di governo.

L’incontro è organizzato dal Contemporary Asia Research Centre, in collaborazione con l’Istituto Confucio e con il patrocinio del Dipartimento di Scienze della mediazione linguistica e di studi interculturali dell’Università degli studi di Milano

Ingresso libero