Pubblicato il: 01/10/2018
Elio Franzini

Il rettore Elio Franzini il giorno della sua elezione

Nel giorno in cui prende avvio il mio mandato rettorale desidero rivolgere a tutta la comunità della Statale il mio più cordiale saluto e il mio più caloroso augurio di buon inizio dell'anno accademico.

L'Università riveste una funzione di guida attiva, di spinta verso la crescita e l'innovazione nel tessuto sociale e culturale del nostro Paese: in tutte le sue espressioni – docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, assegnisti, dottorandi, specializzandi e studenti – è suo dovere rafforzare le proprie finalità scientifiche, formative, assistenziali e di relazioni culturali con il territorio. Tale alta e comune missione non può e non deve mai essere dimenticata e sarà il primario punto di riferimento per tutti noi nei prossimi sei anni.

Sulla base dell'articolo 25 del nostro Statuto, dove si legge che il Rettore ha funzioni di indirizzo, di iniziativa e di coordinamento delle attività scientifiche e didattiche, ed è responsabile del perseguimento delle finalità dell'Università secondo criteri di qualità e nel rispetto dei princìpi di efficacia, efficienza, trasparenza e promozione del merito, sarà mia cura preparare, nelle prossime settimane, tenendo conto delle proposte e dei pareri del Senato accademico, un documento programmatorio e di sviluppo. In esso indicherò gli indirizzi, le priorità di intervento e gli obiettivi generali di medio e lungo termine e un metodo di governo affidabile, coerente ed efficace. Seguendo le indicazioni di tale documento, nei prossimi mesi sarà elaborato il Piano Strategico di Ateneo, al quale tutte le componenti saranno chiamate a collaborare. Al di là degli adempimenti burocratici e degli obblighi istituzionali, auspico che il nostro Piano Strategico diventi per tutti il "luogo" di una sintesi ragionata e partecipata delle molteplici voci del nostro Ateneo.

Negli anni Trenta, in momenti difficili per il nostro Paese, un grande lombardo scrisse che l'Università deve perseguire lo spirito critico e la carità intellettuale. Spirito critico, cioè autonoma capacità di giudicare, carità intellettuale, ovvero disponibilità ad accogliere l'altro, l'intelligenza che deriva dal confronto con la differenza. Sono certo che, nei prossimi anni, un'istituzione complessa ed essenziale come la Statale sarà sempre più campo di dialogo, e non di interessi particolari in conflitto tra loro, territorio autonomo dalle pressioni esterne e finalmente uno spazio collaborativo che, perseguendo le proprie finalità, sia speranza e stimolo per i molteplici orizzonti nei quali le sue attività si inseriscono.

 

Elio Franzini
Rettore dell'Università degli Studi di Milano