Pubblicato il: 03/04/2018
Icarus Appearance

Nei riquadri sulla destra, un ingrandimento di una piccola regione dell'ammasso in cui è evidente l'aumento di luminosità di Icarus tra il 2011 e il 2016 - Immagine tratta dal sito Hubble Space Telescope

MACS J1149+2223 Lensed Star 1, ribattezzata con il nome di Icarus, è una stella supergigante blu, dista circa 9 miliardi di anni-luce da noi ed è stata scoperta grazie al telescopio Hubble da un team internazionale di ricercatori, tra cui Claudio Grillo, astrofisico dell'Università Statale di Milano.

Icarus – alla cui scoperta è dedicato l'articolo pubblicato da Nature Astronomy il 2 aprile – è una stella molto più grande, massiccia, calda e probabilmente centinaia di migliaia di volte intrinsecamente più luminosa del Sole: un esempio di questo tipo di astri è dato da Rigel, una delle due stelle più brillanti della costellazione di Orione.

La stella appartiene a una giovane galassia a spirale ed è così lontana che normalmente sarebbe troppo debole per poter essere visibile, anche utilizzando i più grandi telescopi attualmente disponibili. In questo caso, tuttavia, un ammasso di galassie, situato lungo la linea di vista tra noi e la stella, ha agito da lente gravitazionale, deflettendo e amplificando significativamente la luce emessa da Icarus. Questa circostanza, insieme alle straordinarie caratteristiche di risoluzione e sensitività del telescopio spaziale Hubble, ha permesso a Icarus di segnare il primato di stella singola più distante mai osservata.

Dopo la scoperta di Icarus (evidenziata dal confronto di immagini raccolte in anni diversi), il team di ricercatori ha inoltre visto la stella diventare circa 3 volte più luminosa in un periodo di meno di un mese. Si ritiene che il rapido aumento di luminosità sia dovuto a un effetto di lente gravitazionale secondario determinato da una piccola concentrazione di massa (probabilmente un'altra stella) nell'ammasso-lente che è transitata davanti a Icarus. Questo effetto prende il nome di microlensing ed è alla base di vari studi che hanno portato alla scoperta di nuove stelle e numerosi pianeti extrasolari.

Lo studio della variazione temporale della luminosità di Icarus ha così permesso di confrontare diversi modelli di distribuzione della materia, luminosa e oscura, per l'ammasso di galassie che funge da lente.

La scoperta di Icarus, attraverso il lensing gravitazionale, ha aperto una nuova via per lo studio di stelle singole e luminose in galassie lontane. Queste stelle possono aiutare a comprendere più a fondo i fenomeni che governano l'evoluzione stellare.

L'imminente lancio del successore di Hubble, il James Webb Space Telescope, permetterà di osservare altre stelle come Icarus e di raccogliere informazioni più dettagliate su stelle lontane, chiarendo, ad esempio, se e quanto esse stiano ruotando.

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