Pubblicato il: 04/04/2019
Un dettaglio dell’incunabolo del "Liber Phisionomiae" di Michele Scoto

Un dettaglio dell’incunabolo del "Liber Phisionomiae" di Michele Scoto

Da Apice, il Centro Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale dell’Università Statale, alle Scuderie del Quirinale per la mostra "Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza”.

Stiamo parlando dell’incunabolo del "Liber Phisionomiae" di Michele Scoto, conservato presso l’Archivio di via Noto, scelto tra i testi esposti – fino al 30 giugno - alla mostra allestita negli spazi delle Scuderie del Quirinale.

Datato 1477, il testo è la prima edizione a stampa dell’opera di Michele Scoto, filosofo scolastico, astrologo e alchimista scozzese alla corte di Federico II di Svevia, citato anche da Dante nella bolgia degli indovini, nel canto XX dell’Inferno della Divina Commedia. Scritto all’inizio del XIII, il Liber Phisionomiae di Scoto è stato scelto per la mostra alle Scuderie del Quirinale per l’essere stato un’opera di filosofia della natura fondamentale nel panorama culturale in cui si era formato Leonardo da Vinci.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Museo della Scienza della Tecnologia di Milano e la a Veneranda Biblioteca Ambrosiana in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, ripercorre l’opera di da Vinci e la sua formazione tecnica e umanistica, dando ampio spazio alle connessioni di artisti e tecnologi rinascimentali, per restituire al grande pubblico un racconto della figura di Leonardo che superi la tradizionale rappresentazione di genio “isolato” dal contesto culturale in cui visse e operò.

 

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