Pubblicato il: 07/04/2017

La rivista Nature pubblica uno studio internazionale - a cui ha partecipato anche l'Università Statale di Milano - che descrive un nuovo approccio molecolare che permette, per la prima volta, di formulare un unico modello di crescita applicabile a più tipi di cristalli.
La sintesi di un nuovo materiale funzionale dipende molto dalla capacità di capire e prevedere la sua crescita cristallina, ma nonostante le più moderne tecniche microscopiche a scansione permettano l'accesso a molti più dati sperimentali, la complessità e varietà dei cristalli che si possono isolare ha impedito fino ad ora di formulare un unico modello di crescita applicabile a più tipi di cristalli diversi.

In questo lavoro - condotto in collaborazione con le Università di Manchester, Samara (Russia), Northwestern Polytechnical (Shaanxi, Cina), Curtin (Perth, Australia) e l’istituto di ricerca SINTEF Materials and Chemistry (Oslo, Norvegia) - è descritto invece un nuovo approccio molecolare, grazie a un modello cinetico basato sulla suddivisione della struttura cristallina in mattoni elementari (natural tiles o poliedri di Voronoi).

"Questi mattoni elementari - spiega Davide M. Proserpio, tra gli autori dello studio e docente di Chimica generale e inorganica in Statale - si organizzano per formare il cristallo in tutte le sue forme possibili, come viene dimostrato nelle simulazioni di cristalli di zeoliti, polimeri di coordinazione (MOF), calcite, urea ed L-cisteina. L'efficacia di questo modello è proprio nella sua applicabilità generale, che apre nuove strade nella simulazione atomica dei materiali".

Per informazioni
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Chimica
Prof. Davide M. Proserpio
Tel. 02 503 14451
davide.proserpio@unimi.it