Pubblicato il: 01/03/2016

Il Journal of Clinical Oncology pubblica uno studio di Istituto Jules Bordet (Bruxelles), Wellcome Trust Sanger Institute (Cambridge), Università Statale di Milano, Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e Istituto Nazionale dei Tumori che apre la strada a un nuovo approccio terapeutico contro il carcinoma lobulare al seno.

Il carcinoma lobulare al seno tende a recidivare più tardivamente rispetto ai tumori duttali e a quelli in altri organi e, pur trattandosi del secondo sottotipo istologico più comune dopo il tumore duttale (pari al 10-15% sul totale dei casi), è trattato nello stesso modo delle più diffuse forme duttali.

Lo studio - condotto per 4 anni su casi di cancro al seno con istologia lobulare - fornisce una migliore caratterizzazione molecolare del cancro al seno lobulare, grazie all'identificazione di diverse mutazioni di specifici geni nei tumori lobulari, ottenuta con l'utilizzo di nuove tecnologie di sequenziamento del DNA.

Lo studio è stato principalmente finanziato, in Belgio, dalla Susan G. Komen, da Amici dell'Istituto Bordet, dal Fondo Nazionale per la Ricerca Scientifica (FNRS), dalla Fondazione MEDIC e dalla Breast Cancer Research Foundation (BCRF) e, per l'Italia, dalla Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

Maggiori dettagli nel comunicato stampa.

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