Pubblicato il: 13/12/2016

Nel 2010 l’Unione Europea adottando la Direttiva n.63, a protezione del benessere degli animali usati per la ricerca si impegnò a rivederne il testo entro il 2017.

Con un comunicato ufficiale rilasciato il 5 dicembre, la Leru, League of European Research Universities, ha rinnovato il suo sostegno alla Direttiva UE e proposto un proprio contributo all’imminente processo di revisione del testo.

Il comunicato della Leru, è stato pubblicato alla vigilia della conferenza scientifica "Non-Animal Approaches - The Way Forward" - organizzata dalla Commissione europea per rispondere all’iniziativa popolare "Stop Vivisection" (ECI SV), che chiede la messa al bando della sperimentazione animale e l’abrogazione della direttiva UE 2010/63.

Nel comunicato la Leru sottolinea l’appropriatezza della Direttiva rispetto ai principali obiettivi individuati che comprendono, tra le altre cose, anche la definizione di standard che garantiscono i livelli di formazione e competenze necessari, e la trasparenza rispetto alle procedure usate, a cui dovrebbero conformarsi tutte le legislazioni nazionali.

L’attenzione ai processi di valutazione dei progetti di ricerca, la capillare diffusione di una cultura orientata alla cura e l’istituzione di organismi che presiedano al controllo del benessere animale, sono per la Leru, tutte indicazioni importanti per ridurre le differenze legislative tra i vari stati dell’Unione e rafforzare il processo – ispirato al principio detto delle 3 R: Reduce, Refine, Replace - che porterà gradualmente a non dover più ricorrere alla sperimentazione sugli animali.

Leggi il comunicato originale disponibile online sul sito della Leru