Pubblicato il: 13/01/2016

Gli aspetti fondamentali della forma e la funzione della piante, come ad esempio le dimensioni delle piante intere, delle loro foglie e dei loro semi come le proprietà fisiche e chimiche dei loro tessuti, tendono a combinarsi tra di loro secondo poche modalità comuni.

È la conclusione di uno studio internazionale, pubblicato su Nature e guidato dalla scienziata argentina Sandra Díaz, a cui ha partecipato anche Simon Pierce, ricercatore di Botanica ambientale e applicata presso il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell'Università Statale di Milano.

Il team di ricerca - analizzando il più completo dataset di caratteri funzionali vegetali mai assemblato a livello mondiale, con piante che vanno da Arabidopsis ad Araucaria, dal rovo al noce del Brasile, dalla canapa a hakea - hanno scoperto che tre quarti della variabilità dell'iperspazio vegetale è concentrata in uno 'spettro globale di forme e funzioni delle piante' bi-dimensionale.

All'interno di questo spettro, una dimensione principale riflette le dimensioni delle piante intere e delle loro parti contro l'altra dimensione che invece rappresenta la qualità e i 'costi' di costruzione dei tessuti fotosintetici: da foglie sottili di basso costo e di alta produttività si passa quindi a foglie 'conservatrici', costose da costruire, fisicamente robuste e più resistenti alla siccità o agli erbivori.

Alcune combinazioni di caratteri sarebbero infatti fisicamente impraticabili: basti pensare a semi estremamente grandi che non possono essere sostenuti da una pianta minuscola, mentre combinazioni possibili dal punto di vista biofisico sono comunque rare o assenti, senza tralasciare altre estremamente comuni, anche tra specie con un'ascendenza molto diversa.

Ciò comporta un'occupazione altamente irregolare dello spettro. Alcune aree 'calde' sono affollate da specie che convergono nella loro combinazioni di caratteri, mentre in altre aree 'fredde' queste sono piuttosto scarse.

"Capire quali combinazioni di caratteri vegetali sono possibili - commenta il nostro ricercatore Simon Pierce - ci aiuta a capire sia come parametri economicamente importanti, come la resa in semi e la produzione di biomassa vegetativa, si influenzano reciprocamente, sia i limiti naturali di questi caratteri nel mondo vegetale".

Scarica il comunicato ufficiale.

Per informazioni
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia
Dott. Simon Pierce
Tel. +39 02503 16785
simon.pierce@unimi.it