Pubblicato il: 12/12/2018
Annalisa Murgia

La professoressa Annalisa Murgia, Principal Investigator del progetto SHARE

Esplorare l'aumento di lavoratrici e lavoratori autonomi senza dipendenti e le sue conseguenze a livello di protezione sociale e delle forme esistenti di organizzazione e rappresentanza collettiva in Europa.

È l'obiettivo di SHARE - Seizing the Hybrid Areas of work by Representing self-employment, il progetto vincitore di un ERC Starting Grant (2017-2022) e coordinato da Annalisa Murgia, dall'ottobre 2018 docente di Sociologia generale all'Università Statale di Milano.

Il progetto  avviato presso l'Università di Leeds (Regno Unito)  è stato trasferito al dipartimento di Scienze sociali e politiche della Statale, grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo sul bando "ERC-Attrattività" legato alla portability.

Il progetto finanziato da Fondazione Cariplo, dal titolo ROSE - Representing and Organising Self-Employed workers e di quasi 400 mila euro, oltre a facilitare il trasferimento in Italia di Annalisa Murgia e la portabilità del progetto ERC, consentirà di aggiungere nuove attività e obiettivi e rafforzare il team di specialisti e post-doc del progetto SHARE.

Negli ultimi decenni la percentuale di lavoratrici e lavoratori autonomi senza dipendenti è in costante aumento nei paesi membri dell'Unione Europea, fenomeno che evidenzia il progressivo sfumare dei confini tra lavoro salariato e lavoro autonomo e l'espansione di aree 'ibride' del mercato del lavoro.

Annalisa Murgia e il gruppo di ricerca realizzeranno uno studio multidisciplinare, combinando un approccio socio-legale, con l'analisi statistica del fenomeno a livello europeo, con uno studio etnografico transnazionale presso sindacati, associazioni professionali e altri attori collettivi nei sei paesi europei individuati: Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Slovacchia.

L'obiettivo è, dunque, indagare le diverse popolazioni che compongono il lavoro autonomo senza dipendenti – dal lavoro professionale altamente qualificato al falso lavoro autonomo – e di elaborare nuove categorie interpretative capaci di cogliere le esperienze e le rappresentazioni contemporanee del lavoro.

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