Pubblicato il: 03/05/2018
Elia Biganzoli

Elia Biganzoli

Somministrando l’antinfiammatorio ketorolac durante la rimozione del tumore primitivo al seno in donne in sovrappeso o obese (alto BMI, Body Mass Index), si riduce il rischio di recidiva.

A suggerirlo un nuovo studio internazionale, condotto dai gruppi di ricerca di Christine Desmedt, dell'Institut Jules Bordet di Bruxelles, e di Elia Biganzoli, della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori e Università Statale di Milano, pubblicato il 30 aprile sul Journal of the National Cancer Institute.

Componete essenziale del trattamento del cancro al seno, la rimozione chirurgica del tumore primario può attivare meccanismi di risveglio delle cellule tumorali che si sono eventualmente diffuse nel corpo prima dellintervento (la cosiddetta dormienza tumorale), condizione che si associa a cambiamenti fisiologici di tipo infiammatorio.

Questo risveglio della dormienza tumorale – interviene Romano Demicheli, coautore dello studio e ricercatore all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – è stato dimostrato che si può associare a fenomeni di tipo infiammatorio e produce un risveglio metastatico accelerato. Questo processo è particolarmente attivo e peggiorativo nel caso del sovrappeso e obesità, perché un indice elevato di massa corporea si lega usualmente a un’infiammazione cronica di basso grado’.

 

Micro-metastatsi linfonodali di tumore mammario

Micro-metastasi linfonodali di tumore mammario - Foto concessa da Elia Biganzoli

Il gruppo di ricerca ha voluto valutare se l'iniezione di un antinfiammatorio - ketorolac o diclofenac - durante l'intervento si associ alla riduzione del rischio di sviluppare metastasi cliniche dopo l’operazione, scoprendo che solo il primo riduce il rischio di recidiva precoce in pazienti con BMI elevato.

"Questo studio – conclude Elia Biganzoli, dirigente ricercatore dell'Unità di Biostatistica, Biometria e Bioinformatica dell'Istituto Nazionale dei Tumori e professore di Statistica Medica all'Università Statale di Milano – indica un riposizionamento potenzialmente importante del ketorolac nel trattamento intraoperatorio di pazienti con carcinoma mammario con un alto indice di massa corporea. Sarebbe un trattamento potenzialmente sicuro, efficace e meno costoso di altre terapie sistemiche adiuvanti, con buone prospettive di cura anche per i paesi poveri o meno avanzati nella terapia del tumore al seno. L'obiettivo ora è di convalidare questi risultati nel contesto di uno studio clinico prospettico".