Glacier monitoring: from in situ measurements to remote sensing techniques.

Questo corso intende illustrare l'evoluzione del concetto di monitoraggio in ambito glaciologico, soprattutto nell'ottica dei fenomeni di rischio glaciale. Nel secolo scorso, il monitoraggio dei ghiacciai era legato quasi esclusivamente ad osservazioni sporadiche a cadenza annuale, ad esempio per misurare il bilancio di massa, l'arretramento della fronte e la dinamica glaciale durante brevi campagne in situ. Con l'avvento dell'osservazione satellitare, l'estensione delle aree osservate si è estesa virtualmente a livello globale, ma il paradigma di monitoraggio discontinuo è rimasto sostanzialmente inalterato, considerando anche che il tempo di rivisitazione dei satelliti rimane piuttosto grezzo. Negli ultimi decenni, la sensibilità sul tema del rischio glaciale è aumentata sia all'interno della comunità scientifica, che, più recentemente, dell'opinione pubblica. Tuttavia, per affrontare il rischio glaciale, il classico approccio di osservazioni discontinue non è più adeguato, ed occorrono piani di monitoraggio permanenti e ad elevata frequenza di acquisizione, coniugando ed adattando tecniche già ampiamente utilizzate nel monitoraggio del rischio geo-idrologico. La necessità di misurare processi con tempi scala di giorni e di ore, impone l'utilizzo di strumentazione in situ, possibilmente a basso costo, in modo da poter realizzare reti di monitoraggio diffuse sul territorio. Dal momento che il riscaldamento globale sta provocando gravissimi cambiamenti nell'ambiente glaciale, è necessario adottare tecniche di osservazione che consentano di valutarne correttamente l'impatto e le possibili variazioni della dinamica glaciale nei diversi siti. Una delle sfide che la comunità scientifica dovrà affrontare nei prossimi anni è quella di fornire le competenze per poter valutare ed affrontare nel modo corretto il rischio glaciale.