Diritto romano progredito

A.A. 2018/2019
6
Crediti massimi
42
Ore totali
SSD
IUS/18
Lingua
Italiano
Obiettivi formativi
Il corso si propone - attraverso l'analisi delle esperienze dell'antichità classica - di sollecitare lo studente a una riflessione sul merito della permanenza della pena di morte in diversi ordinamenti giuridici moderni, tra cui importanti democrazie occidentali, sulla pericolosità della "morte inflitta dallo Stato attraverso il suo apparato giudiziario" come facile strumento di demagogia o di repressione del dissenso rispetto all'establishment politico-economico in atto in una determinata realtà geopolitica del mondo contemporaneo. Esso mira così ad offrire, grazie all'analisi delle modalità e forme di ricorso alla pena capitale a Roma dalle origini della città-stato fino al regno di Giustiniano, una dotazione storico-concettuale del futuro giurista intorno a problematiche e temi che hanno evidenti ricadute sull'ampiezza e realizzazione effettiva dei diritti dell'uomo nei moderni sistemi costituzionali.
Risultati apprendimento attesi
·Conoscenza dei sistemi di repressione criminale succedutisi a Roma nell'arco della sua esperienza storica, con riferimento sia agli aspetti sostanziali della disciplina delle fattispecie criminose sia ai profili processuali concernenti le modalità d'intervento delle istituzioni pubbliche nella repressione e prevenzione dei reati.
·Capacità di comprensione delle dinamiche storico-politiche che sottendono l'estensione graduale dell'intervento pubblico nella repressione dei crimini capitali nel mondo romano dall'età arcaica al regno di Giustiniano.
·Capacità di cogliere l'emersione già nell'esperienza giuridica di Roma antica di principi processuali e sostanziali in tema di repressione criminale, alcuni dei quali appaiono chiaramente assimilabili nelle istanze di cui erano portatori a principi odierni connessi con il rispetto dei diritti fondamentali dell'individuo (ius provocationis, ius exilii, appellatio ad Caesarem).
·Capacità di comprendere attraverso lo studio dell'esperienza storica la pericolosità del ricorso istituzionale alla pena di morte per la sua predisposizione a divenire strumento di lotta politica e mezzo di propaganda demagogica di una fazione o partito all'interno della compagine statale.
·Capacità di distinguere le forme e modalità di risposta all'esigenza di sicurezza sociale da quelle connesse con la salvaguardia dei diritti fondamentali dell'individuo.
Corso singolo

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Programma e organizzazione didattica

Edizione unica

Responsabile
Periodo
Primo semestre

Programma
A. Nozioni generali. Illecito privato e illecito pubblico; pena privata e pena pubblica. - La funzione della pena capitale tra sicurezza sociale e preservazione dell'assetto statuale esistente nelle diverse fasi storiche di Roma antica. - La comminazione e l'esecuzione della poena capitis nell'ambito della famiglia romana: il tribunale familiare e il cd. giudizio domestico. - La condanna a morte inflitta dagli organi della repressione criminale pubblica. - La carcerazione preventiva e l'esecuzione della pena capitale. - La morte dell'avversario come mezzo di lotta politica nella tarda repubblica: il senatusconsultum ultimum e le proscrizioni tardorepubblicane. - La pena capitale come strumento di potere e di comunicazione nel principato e nel dominato. - La mutata condizione sotto Costantino. - L'aggravarsi delle pene nel tardo antico. - Il rapporto tortura-pena di morte nella tarda antichità. - L'incontro con le civiltà barbariche.
B. I singoli supplizi. La morte per inedia: repressione dell'adulterio in età arcaica e divieto per le donne di bere vino. - La morte per vivisepoltura: il supplizio delle Vestali. - Forme di suicidio e valutazione sociale: il suicidio "onorevole". - Modalità "privilegiate" d'esecuzione della poena capitis. - L'esecuzione domi della pena di morte nei confronti di donne pubblicamente condannate. - La verga come strumento di morte in ambito familiare. - La perduellio. - L'esecuzione capitale del reo di tradimento verso lo stato. - la suspensio dall'albero infelice. - L'impiccagione. - La crocefissione come supplizio servile. - Fustigazione a morte. - La pena del sacco. - Gli spazi urbani destinati allo "spettacolo" delle esecuzioni capitali. - La varietà delle pene capitali nel dominato. - Gli influssi del Cristianesimo sul sistema di repressione dei crimini a Roma.
Propedeuticità
Propedeuticità Come da regolamento didattico del corso di laurea; in particolare sono propedeutici Istituzioni di diritto privato, Diritto costituzionale, Istituzioni di diritto romano.
Prerequisiti
Esame orale con voto espresso in trentesimi.
In caso di mancato superamento dell'esame, ci si potrà ripresentare all'appello immediatamente successivo.
Metodi didattici
Le attività didattiche consistono di 42 ore di lezione frontale con possibilità di esercitazioni o laboratori.
Materiale di riferimento
E. CANTARELLA, I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma, nuova edizione rivista, Milano, Feltrinelli, 2011 (limitatamente alla sezione concernente il mondo romano, ovvero pp. 143 ss.).
IUS/18 - DIRITTO ROMANO E DIRITTI DELL'ANTICHITA - CFU: 6
Lezioni: 42 ore
Docente/i
Ricevimento:
Giovedì 9.00-10.30
dipartimento di diritto privato e storia del diritto - 1 piano
Ricevimento:
Giovedì h. 10 - è necessario concordare un appuntamento inviando una mail all'indirizzo: [email protected]
Sezione di diritto romano o Teams