Storia della giustizia e del processo penale

A.A. 2020/2021
6
Crediti massimi
42
Ore totali
SSD
IUS/19
Lingua
Italiano
Obiettivi formativi
L'insegnamento si propone di fornire allo studente gli strumenti per riflettere criticamente sui temi della giustizia e del processo penale dall'unificazione italiana alla fine del XX secolo, nel mutamento delle istituzioni e del contesto culturale, sociale economico e politico interno e internazionale tra età liberale, dittatura e democrazia.
L'obiettivo formativo del corso consiste, pertanto, nell'illustrare le scelte legislative, dottrinali e giurisprudenziali per il bilanciamento di valori e interessi di sovente in conflitto tra loro, attraverso la riflessione su questioni di diritto, l'esame delle argomentazioni giuridiche, delle tecniche del ragionamento e dell'interpretazione e l'approfondimento di casi pratici.
Risultati apprendimento attesi
Al termine del percorso formativo, lo studente dovrà dimostrare di:
- conoscenza e comprensione: conoscere e comprendere i motivi delle scelte legislative, dottrinali e giurisprudenziali e i rapporti tra poteri sui temi della giustizia e del processo penale tra età liberale, dittatura e repubblica costituzionale;
- capacità di applicare conoscenza e comprensione: aver acquisito la capacità di orientarsi tra le tecniche del ragionamento giuridico, raccogliendo, analizzando e selezionando i dati in relazione al contesto storico e valutando gli interessi e i valori oggetto di bilanciamento;
- capacità critiche e di giudizio: aver acquisito consapevolezza critica, capacità di gestione, flessibilità, attitudine alla ricerca sui tanti aspetti della dimensione storica del diritto processuale e della magistratura tra Ottocento e Novecento;
- capacità di comunicare quanto si è appreso: saper elaborare autonomamente e comunicare una propria riflessione critica sui temi del corso con coerenza argomentativa, rigore sistematico e proprietà di linguaggio;
- capacità di proseguire lo studio in modo autonomo nel corso della vita: avere acquisito la capacità di analisi e riflessione sui problemi della giustizia e del processo penale e di individuazione delle linee evolutive di legislazione, dottrina e giurisprudenza nei rapporti fra poteri dello Stato e società civile.
Corso singolo

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Programma e organizzazione didattica

Edizione unica

Periodo
Primo semestre
Metodi didattici
Qualora, in base alle linee guida dell'ateneo, le lezioni non possano essere svolte in presenza, saranno svolte sulla piattaforma Microsoft Teams. In tal caso, potranno essere seguite sia in sincrono sulla base dell'orario del primo semestre, sia in asincrono, in quanto saranno registrate e lasciate a disposizioni degli studenti sulla medesima piattaforma.

Programma e materiali di riferimento
Per i frequentanti, il programma e i materiali di riferimento (regolarmente pubblicati sul sito Ariel, come di consueto) non subiranno variazioni

Modalità di verifica dell'apprendimento e criteri di valutazione
L'esame si svolgerà in forma orale sulla piattaforma Microsoft Teams e, qualora consentito, in presenza sempre in forma orale. Ulteriori indicazioni saranno pubblicate sul sito Ariel.

Programma
Il corso è volto ad analizzare, attraverso la storia della giustizia e del processo penale tra XIX e XX secolo, il rapporto tra i poteri, e in particolare tra esecutivo e giudiziario tra età liberale, dittatura e primi decenni della Repubblica democratica, nonché il lento processo di attuazione del principio della divisione dei poteri e dell'indipendenza della magistratura.
La struttura dell'ordinamento giudiziario e la disciplina del rito processuale penale rappresentano soltanto due delle tante facce del prisma 'giustizia' nella concretezza della sua realizzazione in specifici contesti storici, politici, economici e sociali.
L'esame di tali contesti costituisce una guida imprescindibile per analizzare il rapporto tra teoria e prassi, tra principi generali del diritto e legislazione, e per distinguere e qualificare i ruoli esercitati dal legislatore, dalla dottrina e dai protagonisti del processo (magistratura inquirente, requirente e giudicante e ceto forense) nel bilanciamento di valori e interessi di sovente in conflitto tra loro: primi tra tutti la tutela dell'ordine e della sicurezza della società e dello Stato, il diritto di difesa dell'imputato, l'accertamento della verità, la fiducia dell'opinione pubblica nella giustizia.
Da questo punto di vista, assume un'importanza centrale anche l'esame del ruolo assunto dalla dottrina sia nell'analisi delle criticità della legislazione e della prassi giudiziaria, sia nell'ideazione di soluzioni innovative e nella previsione dei loro effetti.
La finalità del corso è dunque quella di sollecitare nello studente una riflessione critica sui caratteri della giustizia penale in specifici contesti storici (età liberale, fascismo, età di transizione, primo trentennio della democrazia costituzionale) e sul campo di tensione tra politica e diritto nell'attuazione dei principi costituzionali (tra le due Costituzioni del 1848 e del 1948) con particolare attenzione alle opinioni della scienza giuridica e alla giurisprudenza delle Corti di Cassazione e della Corte costituzionale.
I seguenti temi saranno comuni al corso di 6 crediti e di 9 crediti:
I tre codici del rito penale che si sono succeduti nel corso del XX secolo (1913, 1930, 1988) sono stati il risultato di sperimentazioni e dibattiti incessanti sull'individuazione degli strumenti più idonei a realizzare la repressione penale e a ristabilire la giustizia in base a concezioni del tutto differenti del rapporto tra Stato e cittadino. Nel perseguimento di differenti finalità, alla tendenza ad insistere sui caratteri inquisitori del processo maturati e perfezionati in età medievale e moderna si è contrapposta la tendenza all'introduzione di caratteri accusatori, almeno in talune fasi del rito penale, e della giuria secondo il modello anglosassone. La giustapposizione e/o la combinazione tra i due modelli, accusatorio e inquisitorio, costituiscono una costante del corso, che, pertanto, seguirà come tematiche principali: 1. l'analisi della concezione 'autoritaria' del processo e della repressione criminale, che ha ispirato la giurisprudenza della Corte di Cassazione tra fine XIX e inizio XX secolo, la formazione del codice processuale penale del 1930, talune leggi speciali e l'ordinamento giudiziario nel regime fascista; 2. le modifiche del rito processuale e dell'ordinamento giudiziario negli anni della liberazione e nella prima attuazione della Costituzione democratica, con particolare riguardo al diritto di difesa e all'indipendenza della magistratura; 3. il ruolo della magistratura, dell'avvocatura e della dottrina nell'interpretazione e nell'applicazione del diritto vigente.
Prerequisiti
Come da regolamento didattico del corso di laurea: in particolare, sono propedeutici Istituzioni di diritto privato e Diritto costituzionale.
Metodi didattici
La frequenza delle lezioni è fortemente consigliata, anche se non obbligatoria. Il docente utilizzerà lezioni frontali, volte innanzitutto all'acquisizione delle conoscenze e delle competenze dell'insegnamento. La discussione in aula col docente su casi pratici e questioni giuridiche è parte integrante del metodo didattico al fine di promuovere lo spirito critico e la capacità di ragionamento e argomentazione degli studenti.
L'insegnamento si avvale di materiale didattico disponibile sulla piattaforma ARIEL.
Materiale di riferimento
Per gli studenti frequentanti, i materiali didattici verranno indicati durante le lezioni e resi disponibili sul sito Ariel.
Gli studenti non frequentanti sosterranno l'esame orale su uno dei seguenti testi a scelta:
Studenti non frequentanti del corso da 6 crediti:
- Floriana Colao, Giustizia e politica. Il processo penale nell'Italia repubblicana, Milano, Giuffrè, 2013
- Giustizia penale e politica in Italia tra Otto e Novecento. Modelli ed esperienze tra integrazione e conflitto, a cura di F. Colao, L. Lacchè, C. Storti, Milano, Giuffrè, 2015 (solo pp. 1-248 e 385-516)
- Il diritto del duce. Giustizia e repressione nell'Italia fascista, a cura di L. Lacchè, Roma, Donzelli, 2015
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
Modalità: prova orale
- Tipologia di prova: interrogazione orale
- Parametri di valutazione: correttezza dei contenuti, chiarezza ed efficacia argomentativa, proprietà di linguaggio, capacità di analisi critica.
- Tipo di valutazione utilizzata: voto in trentesimi
IUS/19 - STORIA DEL DIRITTO MEDIEVALE E MODERNO - CFU: 6
Lezioni: 42 ore
Docente: Storti Claudia