Diritto ecclesiastico comparato ed europeo

A.A. 2023/2024
6
Crediti massimi
42
Ore totali
SSD
IUS/11
Lingua
Italiano
Obiettivi formativi
I legami tra diritto e religione si vanno delineando, nell'eterogeneo contesto europeo, in termini vieppiù identitari, rappresentativi delle tradizioni storiche e giuridiche di ciascun ordinamento nazionale. Parallelamente, l'attenzione riservata al fattore religioso da parte del diritto dell'Unione ha acquisito maggiore spessore con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, accompagnandosi al continuo sviluppo della giurisprudenza Cedu in materia di tutela delle libertà di religione e di convinzioni. L'insegnamento si propone di analizzare, con approccio critico, tensioni e convergenze nella disciplina giuridica del fenomeno religioso posta da alcuni dei più significativi Paesi membri del Consiglio d'Europa, sia con riferimento a differenze e analogie tra i singoli Stati sia con riferimento alle scelte normative e agli esiti giurisprudenziali elaborati nel diritto europeo.
Risultati apprendimento attesi
1) Conoscenza e capacità di comprensione.
È richiesta una formazione di cultura generale e di cultura giuridica generale attraverso la quale poter sviluppare la comprensione delle nozioni giuridiche specifiche del Diritto ecclesiastico comparato ed europeo.
2) Capacità applicative.
Acquisizione degli strumenti indispensabili all'utilizzazione dei concetti e degli istituti giuridici appresi, in funzione delle varie fattispecie che si possono presentare, con capacità di affrontare e risolvere problemi anche su tematiche nuove o non consuete, che si prospettano nel campo del Diritto ecclesiastico comparato, in una prospettiva interdisciplinare.
3) Autonomia di giudizio.
Acquisizione di consapevole autonomia di giudizio con riguardo alla comprensione e interpretazione delle fonti normative e della giurisprudenza, nonché all'individuazione delle soluzioni preferibili nei singoli casi, in relazione al Diritto ecclesiastico comparato.
4) Abilità nella comunicazione.
Acquisizione del lessico e del linguaggio tecnico-giuridico generale e specifico del Diritto ecclesiastico comparato, di capacità espositive, comunicative e argomentative proprie delle professioni giuridiche, tali da poter colloquiare agevolmente sia con interlocutori specialisti, sia con soggetti non specialisti.
5) Capacità di apprendere.
Acquisizione di capacità per l'adeguamento delle proprie conoscenze in relazione alla variabilità del quadro normativo e giurisprudenziale, tipica del settore giuridico in generale e del Diritto ecclesiastico comparato in particolare.
Corso singolo

Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.

Programma e organizzazione didattica

Edizione unica

Responsabile
Periodo
Secondo semestre

Programma
PARTE PRIMA
I. Unione europea e Consiglio d'Europa: caratteristiche e convergenze
II. La Corte europea dei diritti dell'uomo: profili sistematici e istituzionali
III. La tutela delle libertà di religione e di convinzioni nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo
IV. La giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo: casi scelti in materia di relazioni tra Stati e organizzazioni religiose, simboli religiosi e divieto di discriminazione per motivi religiosi
PARTE SECONDA
V. Il sistema matrimoniale in Italia con particolare riguardo ai matrimoni religiosi riconosciuti agli effetti civili
VI. Il sistema matrimoniale in Spagna con particolare riguardo ai matrimoni religiosi riconosciuti agli effetti civili
VII. La comparazione alla luce della giurisprudenza europea
Prerequisiti
È richiesta una formazione di cultura generale e di cultura giuridica generale attraverso la quale poter sviluppare la comprensione delle nozioni giuridiche specifiche del Diritto ecclesiastico. In accordo al Regolamento del Corso di Studio, sono propedeutici all'Insegnamento "Istituzioni di diritto privato (of2)" e "Diritto costituzionale (of2)".
Metodi didattici
Oltre alle lezioni teoriche di carattere generale, il corso è caratterizzato dall'esame di significativi casi giurisprudenziali. Gli studenti saranno chiamati all'utilizzo diretto delle fonti e all'analisi di suddetta casistica.
Materiale di riferimento
- M. Lugli - J. Pasquali Cerioli - I. Pistolesi, Elementi di diritto ecclesiastico europeo. Principi, modelli, giurisprudenza, II ed., Torino, Giappichelli, 2012, limitatamente alla seconda parte (pp. 49 - 121);
- Nozioni di Diritto Ecclesiastico (a cura di G. Casuscelli), Torino, Giappichelli, 2015 (limitatamente ai capitoli 15, 16,17 pp. 231-281);
- A. Madera, La rilevanza civile dei matrimoni religiosi in Italia in una prospettiva comparatistica, in rivista telematica Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 2007, (pp. 1-31).

In alternativa agli ultimi due testi si consiglia:
- A. Licastro, Il diritto statale delle religioni nei paesi dell'Unione europea. Lineamenti di comparazione, 2a ed., Milano, Giuffrè, 2017.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
La prova finale del profitto relativa all'insegnamento si svolge in forma orale e la valutazione è espressa con un voto in trentesimi, con eventuale lode; verifiche in itinere, nella forma di relazioni su casi giurisprudenziali, potranno essere effettuate durante il corso. I criteri per la valutazione della prova conclusiva tengono conto della completezza e correttezza dei contenuti, della chiarezza argomentativa e delle capacità di analisi critica e di rielaborazione.
IUS/11 - DIRITTO ECCLESIASTICO E CANONICO - CFU: 6
Lezioni: 42 ore
Docente/i
Ricevimento:
Martedì dalle h. 15,15 previo appuntamento via e-mail; nel periodo delle lezioni il giovedì h.15,15
In Dipartimento; in casi particolari la docente è disponibile ad effettuare il ricevimento per via telematica tramite la piattaforma Microsoft Teams, previo appuntamento da concordare via e-mail ([email protected])
Ricevimento:
mercoledl dalle 10.30 alle 13.00