Storiografia musicale
A.A. 2023/2024
Obiettivi formativi
Attraverso la discussione dei testi di volta in volta in bibliografia e di casi specifici scelti per l'occasione, l'insegnamento si propone di introdurre i temi e problemi che fondano la storiografia musicale come campo disciplinare, con un particolare accento posto sulla riflessività.
L'insegnamento ha lo scopo di mettere gli studenti nelle condizioni di relazionare il proprio bagaglio di conoscenze musicologiche con quello legato alle discipline storiche. La capacità di leggere e interpretare oggetti e pratiche musicali in una prospettiva storiografica e culturale è l'obiettivo formativo principale dell'insegnamento.
L'insegnamento ha lo scopo di mettere gli studenti nelle condizioni di relazionare il proprio bagaglio di conoscenze musicologiche con quello legato alle discipline storiche. La capacità di leggere e interpretare oggetti e pratiche musicali in una prospettiva storiografica e culturale è l'obiettivo formativo principale dell'insegnamento.
Risultati apprendimento attesi
Al termine dell'insegnamento, gli studenti avranno capito che la musica non va intesa come se fosse un fenomeno naturale e tale consapevolezza storica consentirà loro di collocare gli esempi musicali proposti nel loro contesto culturale, con particolare riferimento al tema monografico proposto in ogni anno accademico
Periodo: Primo semestre
Modalità di valutazione: Esame
Giudizio di valutazione: voto verbalizzato in trentesimi
Corso singolo
Questo insegnamento non può essere seguito come corso singolo. Puoi trovare gli insegnamenti disponibili consultando il catalogo corsi singoli.
Programma e organizzazione didattica
Edizione unica
Responsabile
Periodo
Primo semestre
Programma
Titolo del corso (a.a. 2023-2024):
Mappare la storia della musica a Milano: GIS e cartografia storica .
Il corso si propone di discutere e di promuovere l'utilizzo di alcuni principi e strumenti che il ben noto "spatial turn" applicato all'ambito storiografico ha messo a punto anche in campo musicologico. In particolare cercheremo di sviluppare e di approfondire il dialogo che già da una ventina d'anni esiste tra gli studi sul paesaggio sonoro/musicale urbano e le pratiche di mappatura che si sono diffuse all'interno della cosiddetta "storia digitale". Questo incontro tra "urban musicology" e "digital musicology" verrà soprattutto testato prendendo come caso applicativo la città di Milano nell'epoca post-unitaria (1861-1882), cioè nel periodo in cui la città delle Cinque giornate diventa la città industriale che sappiamo e la "capitale morale" del nuovo Stato. Come mappare il panorama musicale di quel periodo facendo anche ricorso alla tecnologia del sistema informativo geografico (GIS) e in particolare utilizzando il software ArcGIS? Come usare tali mappature per esplorare e ricostruire le modalità storiche attraverso le quali il paesaggio sonoro urbano viene socialmente e culturalmente costruito oltre a essere esso stesso un agente di importanti effetti socio-culturali?
Mappare la storia della musica a Milano: GIS e cartografia storica .
Il corso si propone di discutere e di promuovere l'utilizzo di alcuni principi e strumenti che il ben noto "spatial turn" applicato all'ambito storiografico ha messo a punto anche in campo musicologico. In particolare cercheremo di sviluppare e di approfondire il dialogo che già da una ventina d'anni esiste tra gli studi sul paesaggio sonoro/musicale urbano e le pratiche di mappatura che si sono diffuse all'interno della cosiddetta "storia digitale". Questo incontro tra "urban musicology" e "digital musicology" verrà soprattutto testato prendendo come caso applicativo la città di Milano nell'epoca post-unitaria (1861-1882), cioè nel periodo in cui la città delle Cinque giornate diventa la città industriale che sappiamo e la "capitale morale" del nuovo Stato. Come mappare il panorama musicale di quel periodo facendo anche ricorso alla tecnologia del sistema informativo geografico (GIS) e in particolare utilizzando il software ArcGIS? Come usare tali mappature per esplorare e ricostruire le modalità storiche attraverso le quali il paesaggio sonoro urbano viene socialmente e culturalmente costruito oltre a essere esso stesso un agente di importanti effetti socio-culturali?
Prerequisiti
Una buona conoscenza della storia della musica classica, popular music e/o di altre tradizioni musicali non occidentali costituiscono un importante prerequisito del corso allo stesso modo della conoscenza appropriata degli elementi di base della teoria e grammatica musicali.
Oltre a queste competenze, gli studenti dovranno acquisire una certa familiarità con la storia di Milano nel contesto nazionale e internazionale durante la seconda metà dell'Ottocento.
Oltre a queste competenze, gli studenti dovranno acquisire una certa familiarità con la storia di Milano nel contesto nazionale e internazionale durante la seconda metà dell'Ottocento.
Metodi didattici
Il corso si svolge attraverso lezioni frontali e si avvale del supporto della piattaforma Teams per la condivisione di materiali e dispense.
Materiale di riferimento
Gli studenti che parteciperanno alle lezioni (ma anche quelli che decideranno di sostenere l'esame da non frequentanti) dovranno preliminarmente acquisire una certa dimestichezza da una parte con la storia di Milano ed europea della seconda metà dell'Ottocento a livello manualistico; dall'altra con il software ArcGis https://www.arcgis.com/home/index.html.
Per un'indicazione bibliografica molto utile, anche dal punto di vista metodologico (quantunque sia assente la musica dalla trattazione), si faccia riferimento a questo volumetto:
- Milano 1861-1906. Mappa e volto di una città. Per una geostoria dell'arte, a cura di Maria Grazia Schinetti, Milano, Franco Angeli, 2015.
Per un riferimento bibliografico più ampio e complesso, si veda questo testo in due volumi:
- Milano 1848-1898. Ascesa e trasformazione della capitale morale, a cura di Rosanna Pavoni e Cesare Mozzarelli, 2 voll., Venezia/Milano, Marsilio/Museo Bugatti Valsecchi, 2000.
Per il concetto di "paesaggio sonoro", il testo di riferimento resta quello di R. Murray Schaefer in questa nuova edizione:
- R. Murray Schaefer, Il paesaggio sonoro. Il nostro ambiente acustico e l'accordatura del mondo, nuova edizione a cura di Giovanni Cestino, Milano-Lucca, Ricordi-LIM, 2022.
PARTE A
Nel primo modulo ci muoveremo all'interno del contesto teorico generale. Tra i tanti padri dello "spatial turn" (Henri Lefebvre, Michel de Certeau, ecc.) spicca il nome di Michel Foucault di cui si cita spesso una conferenza, intitolata Des espaces autres, da lui pronunciata nel 1967 ma pubblicata solo nel 1984. La leggeremo in questa edizione italiana:
- Michel Foucault, Spazi altri. I luoghi delle eterotopie, a cura di Salvo Vaccaro, Milano, Mimesis, 2011.
Per la ricezione di Foucault e Lefebvre si vedano questi due capitoli del famoso libro di Edward Soja di cui consiglio comunque la lettura integrale agli studenti più interessati:
- Edward W. Soja, Thirdspace. Journeys to Los Angeles and other Real-and-Imagined Places, Malden MA, Blackwell, 1996, cap. 2 (The Trialectics of Spatiality), pp. 53-82 + cap. 5 (Heterotopologies: Foucault and Geohistory of Otherness), pp. 145-163.
Altri testi di riferimento per la discussione generale dello "spatial turn", della "digital history" e dell'HGIS ("Historical Geographic Information System") sono i seguenti quattro capitoli (da studiare entro le prime settimane del corso) tratti da due volumi di cui consiglio comunque la lettura integrale agli studenti più interessati:
- Alexander von Lünen, Tracking in a New Territory: Re-imaging GIS for History, in History and GIS. Epistemologies, Considerations and Reflections, ed. by A. von Lünen and Charles Travis, Dordrecht, Springer, 2013, pp. 211-239.
- Sam Griffiths, GIS and Research into Historical "Spaces of Practice": Overcoming the Epistemological Barriers, in History and GIS, pp. 153-171.
- Deborah Paci, BIG DATA versus THICK DATA? L'orizzonte dell'aspettativa dello storico digitale, in La storia in digitale. Teorie e metodologie, a cura di D. Paci, Milano, Unicopli, 2019, pp. 67-82.
- Tiago Luís Gil, GIS e cartografia narrative nella ricerca storica, in La storia in digitale, pp. 117-142.
PARTE B
Nel secondo modulo considereremo l'impatto che il quadro teorico delineato sopra ha avuto all'interno dell'ambito musicologico. I contributi di riferimento saranno i seguenti:
- Tim Carter, The Sound of Silence: Models for an Urban Musicology, in «Urban History», vol. 19, n. 1 (May 2002), pp. 8-18.
- Tim Carter, Listening to Music in Early Modern Italy: Some Problems for Urban Musicologist, in Hearing the City in Early Modern Europe, ed. by Tess Knighton and Ascensión Mazuela-Anguita, Turnhout, Brepols, 2018, pp. 25-49.
- Steven Feld, Un manifesto per l'acustemologia, traduzione e commento di Nina Baratti, in Dialoghi con i non umani, a cura di Emanuele Fabiano e Gaetano Mangiameli, Milano, Mimesis/Molimo, 2019, pp. 167-190.
- James G. Mansell, Historical Acoustemology: Past, Present, and Future, in «Music Research Annual», vol. 2, 2021 (open-access journal: https://musicresearchannual.org/).
- Heather Platt, The Digital Humanities and Nineteenth-Century Music: An Introductory Overview, in «Nineteenth-Century Music Review», vol. 18, issue 1 (April 2021), pp. 3-18.
- Shekh Moinuddin, Continuum of Space and Place in Digital Manifestations: Contours in Digital Spatiality, in GeoJournal. Spatially Integrated Social Sciences and Humanities, vol. 88, issue 4 (2023), pp. 3699-3708 (articolo disponibile nelle risorse digitali unimi).
PARTE C
Nel terzo modulo metteremo a frutto le suddette riflessioni e discussioni di carattere teorico-metodologico applicandole a un caso di studio specifico: la ricostruzione, mappatura e acustemologia storica dei paesaggi sonori/musicali della città di Milano dopo l'Unificazione. Tale lavoro, collegato a un PRIN (Progetto di Rilevante Interessa Nazionale) tuttora in corso e intitolato Mapping Musical Life: Urban Culture and the Local Press in Post-Unification Italy (MML), potrà avvalersi di una serie di dati, materiali e mappe storiche georeferenziate disponibili nel sito http://www.mml-project.it/. Ecco alcuni siti e testi che verranno in particolare presi in esame:
- Il sito "The Musical Geography Project" https://musicalgeography.org/ (progetto coordinato da Louis Epstein e curato dal St. Olaf College, Northfield, Minnesota).
- Robert Kendrick, The Sonic Expression of Urban Identity, in The Sounds of Milan (1585-1650), Oxford, Oxford University Press, 2002, pp. 3-25 (primo capitolo del libro).
- Francesca Vella, (De)railing Mobility: Opera, Stasis, and Locomotion on Late-Nineteenth-Century Italian Tracks, in «Opera Quarterly», XXXIV/1, pp. 3-28.
- Emilio Sala, Voci della città: da "Hé! Lambert!" (Parigi, 1864) a "Se sa minga" (Milano, 1866), in Viaggi italo-francesi, a cura di Marica Bottaro e Francesco Cesari, Lucca, LIM, 2020, 101-115.
- Carlo Lanfossi e Emilio Sala, Negativi di Parigi: Epifonie della Ville Lumière all'Expo di Milano (1881), in corso di stampa.
INTEGRAZIONI PER I NON FREQUENTANTI
- Edward W. Soja, Thirdspace. Journeys to Los Angeles and other Real-and-Imagined Places, Malden MA, Blackwell, 1996.
- Todd Presner, David Shepard, Yoh Kawano, Hypercities. Thick mapping in the Digital Humanities, Cambridge MA, Harvard University Press, 2014.
Per un'indicazione bibliografica molto utile, anche dal punto di vista metodologico (quantunque sia assente la musica dalla trattazione), si faccia riferimento a questo volumetto:
- Milano 1861-1906. Mappa e volto di una città. Per una geostoria dell'arte, a cura di Maria Grazia Schinetti, Milano, Franco Angeli, 2015.
Per un riferimento bibliografico più ampio e complesso, si veda questo testo in due volumi:
- Milano 1848-1898. Ascesa e trasformazione della capitale morale, a cura di Rosanna Pavoni e Cesare Mozzarelli, 2 voll., Venezia/Milano, Marsilio/Museo Bugatti Valsecchi, 2000.
Per il concetto di "paesaggio sonoro", il testo di riferimento resta quello di R. Murray Schaefer in questa nuova edizione:
- R. Murray Schaefer, Il paesaggio sonoro. Il nostro ambiente acustico e l'accordatura del mondo, nuova edizione a cura di Giovanni Cestino, Milano-Lucca, Ricordi-LIM, 2022.
PARTE A
Nel primo modulo ci muoveremo all'interno del contesto teorico generale. Tra i tanti padri dello "spatial turn" (Henri Lefebvre, Michel de Certeau, ecc.) spicca il nome di Michel Foucault di cui si cita spesso una conferenza, intitolata Des espaces autres, da lui pronunciata nel 1967 ma pubblicata solo nel 1984. La leggeremo in questa edizione italiana:
- Michel Foucault, Spazi altri. I luoghi delle eterotopie, a cura di Salvo Vaccaro, Milano, Mimesis, 2011.
Per la ricezione di Foucault e Lefebvre si vedano questi due capitoli del famoso libro di Edward Soja di cui consiglio comunque la lettura integrale agli studenti più interessati:
- Edward W. Soja, Thirdspace. Journeys to Los Angeles and other Real-and-Imagined Places, Malden MA, Blackwell, 1996, cap. 2 (The Trialectics of Spatiality), pp. 53-82 + cap. 5 (Heterotopologies: Foucault and Geohistory of Otherness), pp. 145-163.
Altri testi di riferimento per la discussione generale dello "spatial turn", della "digital history" e dell'HGIS ("Historical Geographic Information System") sono i seguenti quattro capitoli (da studiare entro le prime settimane del corso) tratti da due volumi di cui consiglio comunque la lettura integrale agli studenti più interessati:
- Alexander von Lünen, Tracking in a New Territory: Re-imaging GIS for History, in History and GIS. Epistemologies, Considerations and Reflections, ed. by A. von Lünen and Charles Travis, Dordrecht, Springer, 2013, pp. 211-239.
- Sam Griffiths, GIS and Research into Historical "Spaces of Practice": Overcoming the Epistemological Barriers, in History and GIS, pp. 153-171.
- Deborah Paci, BIG DATA versus THICK DATA? L'orizzonte dell'aspettativa dello storico digitale, in La storia in digitale. Teorie e metodologie, a cura di D. Paci, Milano, Unicopli, 2019, pp. 67-82.
- Tiago Luís Gil, GIS e cartografia narrative nella ricerca storica, in La storia in digitale, pp. 117-142.
PARTE B
Nel secondo modulo considereremo l'impatto che il quadro teorico delineato sopra ha avuto all'interno dell'ambito musicologico. I contributi di riferimento saranno i seguenti:
- Tim Carter, The Sound of Silence: Models for an Urban Musicology, in «Urban History», vol. 19, n. 1 (May 2002), pp. 8-18.
- Tim Carter, Listening to Music in Early Modern Italy: Some Problems for Urban Musicologist, in Hearing the City in Early Modern Europe, ed. by Tess Knighton and Ascensión Mazuela-Anguita, Turnhout, Brepols, 2018, pp. 25-49.
- Steven Feld, Un manifesto per l'acustemologia, traduzione e commento di Nina Baratti, in Dialoghi con i non umani, a cura di Emanuele Fabiano e Gaetano Mangiameli, Milano, Mimesis/Molimo, 2019, pp. 167-190.
- James G. Mansell, Historical Acoustemology: Past, Present, and Future, in «Music Research Annual», vol. 2, 2021 (open-access journal: https://musicresearchannual.org/).
- Heather Platt, The Digital Humanities and Nineteenth-Century Music: An Introductory Overview, in «Nineteenth-Century Music Review», vol. 18, issue 1 (April 2021), pp. 3-18.
- Shekh Moinuddin, Continuum of Space and Place in Digital Manifestations: Contours in Digital Spatiality, in GeoJournal. Spatially Integrated Social Sciences and Humanities, vol. 88, issue 4 (2023), pp. 3699-3708 (articolo disponibile nelle risorse digitali unimi).
PARTE C
Nel terzo modulo metteremo a frutto le suddette riflessioni e discussioni di carattere teorico-metodologico applicandole a un caso di studio specifico: la ricostruzione, mappatura e acustemologia storica dei paesaggi sonori/musicali della città di Milano dopo l'Unificazione. Tale lavoro, collegato a un PRIN (Progetto di Rilevante Interessa Nazionale) tuttora in corso e intitolato Mapping Musical Life: Urban Culture and the Local Press in Post-Unification Italy (MML), potrà avvalersi di una serie di dati, materiali e mappe storiche georeferenziate disponibili nel sito http://www.mml-project.it/. Ecco alcuni siti e testi che verranno in particolare presi in esame:
- Il sito "The Musical Geography Project" https://musicalgeography.org/ (progetto coordinato da Louis Epstein e curato dal St. Olaf College, Northfield, Minnesota).
- Robert Kendrick, The Sonic Expression of Urban Identity, in The Sounds of Milan (1585-1650), Oxford, Oxford University Press, 2002, pp. 3-25 (primo capitolo del libro).
- Francesca Vella, (De)railing Mobility: Opera, Stasis, and Locomotion on Late-Nineteenth-Century Italian Tracks, in «Opera Quarterly», XXXIV/1, pp. 3-28.
- Emilio Sala, Voci della città: da "Hé! Lambert!" (Parigi, 1864) a "Se sa minga" (Milano, 1866), in Viaggi italo-francesi, a cura di Marica Bottaro e Francesco Cesari, Lucca, LIM, 2020, 101-115.
- Carlo Lanfossi e Emilio Sala, Negativi di Parigi: Epifonie della Ville Lumière all'Expo di Milano (1881), in corso di stampa.
INTEGRAZIONI PER I NON FREQUENTANTI
- Edward W. Soja, Thirdspace. Journeys to Los Angeles and other Real-and-Imagined Places, Malden MA, Blackwell, 1996.
- Todd Presner, David Shepard, Yoh Kawano, Hypercities. Thick mapping in the Digital Humanities, Cambridge MA, Harvard University Press, 2014.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
Gli studenti dovranno presentare un elaborato scritto concordato con il docente (indicativamente di 5000 parole), che sarà valutato secondo i seguenti criteri: 1. pertinenza rispetto ai temi discussi durante il corso; 2. originalità dell'argomento e dell'approccio prescelto; 3. competenza analitica e profondità interpretativa; 4. qualità formale dell'esposizione (appropriatezza terminologica, coerenza argomentativa, accuratezza dell'apparato critico).
L'elaborato andrà fatto pervenire al docente almeno una settimana prima della data dell'esame che consisterà in una discussione dei materiali in programma a partire dai rilievi del docente sull'elaborato scritto.
L'elaborato andrà fatto pervenire al docente almeno una settimana prima della data dell'esame che consisterà in una discussione dei materiali in programma a partire dai rilievi del docente sull'elaborato scritto.
Docente/i
Ricevimento:
Mercoledì 16.30-19.30.
Via Noto 6 (in dipartimento)