Laboratorio:i volti dell'ingiustizia

A.A. 2025/2026
3
Crediti massimi
20
Ore totali
SSD
SPS/01
Lingua
Italiano
Obiettivi formativi
L'Università degli Studi di Milano è impegnata a garantire alle persone in stato di detenzione il diritto allo studio universitario e, in generale, a migliorarne le condizioni di vita attraverso iniziative culturali e attività di promozione scientifica, grazie alla Convenzione con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria (PRAP), siglata per la prima volta nel dicembre 2015 e rinnovata nel 2018 e nel 2021.
Le persone ospiti delle istituzioni carcerarie regionali che desiderano intraprendere un percorso di studi universitari possono così:
· iscriversi a uno dei corsi accessibili a condizioni economiche agevolate;
· seguire laboratori e moduli didattici all'interno delle case circondariali e di reclusione;
· usufruire delle attività di tutoraggio per l'assistenza allo studio;
· accedere a condizioni di prestito agevolato al sistema bibliotecario di Ateneo;
· svolgere gli esami di profitto e laurea all'interno della struttura penitenziaria, nel caso non possano ottenere permessi per l'uscita.
Nello specifico, a partire dall'anno 2016, nell'ambito delle attività previste dalla Convenzione siglata con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, ogni anno accademico l'Università degli Studi di Milano svolge all'interno delle case di reclusione di Opera e Bollate e della casa circondariale di San Vittore dei laboratori e moduli didattici da 20 ore (3 CFU) che prevedono la partecipazione congiunta di studenti e studentesse dall'esterno e di persone ristrette.
Risultati apprendimento attesi
Moduli e laboratori non solo rappresentano un'imprescindibile occasione di studio e approfondimento per le persone in stato di detenzione, che non possono seguire le lezioni universitarie all'esterno, ma forniscono anche un'opportunità di accrescimento personale e culturale per tutte le studentesse e gli studenti, che sono chiamati ad interagire attivamente con una realtà umana e contestuale molto diversa da quella ordinaria.
Il laboratorio "I volti dell'ingiustizia" consentirà di acquisire conoscenze e competenze per la comprensione dei concetti di giustizia e ingiustizia, e della loro declinazione in contesti di privazione di libertà.
In particolare grazie a questo laboratorio sarà possibile:
- conoscere e comprendere il concetto di libertà e di autonomia nel detenuto a medio - lungo termine: la sua limitazione, la sua proiezione, l'immaginario individuale e collettivo di essa;
- indagare il concetto di libertà come immagine di sè percepita in condizione di spazio pubblico, e in un contesto di reclusione;
- grazie al contributo straordinario degli studenti, l'Università degli Studi di Milano ha costituito una rete di tutor impegnati a incentivare, agevolare e sostenere l'avvio e la prosecuzione del percorso universitario delle persone ristrette nelle strutture penitenziarie cittadine e limitrofe. La frequenza al laboratorio si pone come primo passo per diventare tutor del Progetto Carcere di Unimi.
A conclusione del laboratorio, si auspica un miglioramento della conoscenza di una istituzione difficilmente permeabile e poco indagata, come quella del carcere, per rilevarne i principali problemi che spesso ostacolano un esito positivo dell'intervento educativo, nella forma di un percorso di tipo scolastico e/o di formazione.
Corso singolo

Questo insegnamento non può essere seguito come corso singolo. Puoi trovare gli insegnamenti disponibili consultando il catalogo corsi singoli.

Programma e organizzazione didattica

Edizione unica

Responsabile
Periodo
Secondo trimestre

Programma
ETICA DELLA MEMORIA.
RICORDARE PER COMPRENDERE?

La memoria non è un semplice deposito di fatti passati: è un processo vivo, selettivo, che forma identità individuali e collettive. Parlare di etica della memoria significa interrogarsi non solo su ciò che ricordiamo, ma su come lo ricordiamo, perché lo ricordiamo e quale responsabilità abbiamo verso il passato.
Questo laboratorio propone un percorso di riflessione e confronto attorno a tre domande fondamentali:
1. Esiste un'etica della memoria?
Chi decide cosa deve essere ricordato? Abbiamo davvero un dovere di ricordare? Esploreremo i meccanismi con cui società, istituzioni e media costruiscono narrazioni e memorie condivise.
2. Qual è la nostra responsabilità nei confronti delle memorie storiche più traumatiche? Esiste un dovere di "rectification" (riparazione)?
Ci interrogheremo sul valore della testimonianza, sul ruolo delle vittime, sul rischio dell'oblio o della banalizzazione, e sulla possibilità di considerare la memoria come una risorsa, una trappola o un pericolo.
3. In che modo la memoria orienta il presente e il futuro degli individui e delle società?
Oblio e perdono fanno parte di un'etica della memoria? È proprio necessario ricordare sempre tutto? È realistico aspettarsi che "tutta l'umanità" condivida gli stessi ricordi? La memoria condivisa di una comunità è una memoria neutrale? Analizzeremo come il ricordo possa diventare uno strumento di cittadinanza attiva, prevenzione dei conflitti e tutela dei diritti. Esamineremo la figura del "testimone morale", colui/colei che restituisce una voce a chi non può più parlare.

L'approccio che guida le mosse del laboratorio si basa sul metodo del "per esempio" (Margalit 2006)*: partiremo da vicende reali, da casi storici o biografici, per riflettere sui concetti morali, politici e sociali. Sulla base della convinzione che arte, letteratura, monumenti, testimonianze sono strumenti fondamentali per alimentare e conservare la memoria collettiva, e attraverso attività partecipative, analisi di materiali storici e momenti di dialogo e discussione, proveremo a capire se esistano ragioni valide per riconoscere la memoria come un atto etico, politico, capace di trasformare la consapevolezza personale e la responsabilità collettiva.

*A. Margalit, L'etica della memoria, Bologna, Il Mulino, 2006.
Prerequisiti
Non sono necessari prerequisiti per la partecipazione al laboratorio. Si consiglia di verificare con il responsabile del proprio cds la presenza del laboratorio tra l'offerta didattica del cds stesso.
Metodi didattici
A partire dall'anno 2016, nell'ambito delle attività previste dalla Convenzione siglata con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, ogni anno accademico l'Università degli Studi di Milano svolge all'interno delle case di reclusione di Opera e Bollate e della casa circondariale di San Vittore dei laboratori e moduli didattici da 20 ore (3 CFU) che prevedono la partecipazione congiunta di studenti e studentesse dall'esterno e di persone ristrette.
Moduli e laboratori non solo rappresentano un'imprescindibile occasione di studio e approfondimento per le persone in stato di detenzione, che non possono seguire le lezioni universitarie all'esterno, ma forniscono anche un'opportunità di accrescimento personale e culturale per tutte le studentesse e gli studenti, che sono chiamati ad interagire attivamente con una realtà umana e contestuale molto diversa da quella ordinaria.
Il laboratorio "Etica della memoria" consentirà di acquisire conoscenze e competenze per la comprensione del concetto e delle pratiche di memoria, e della loro declinazione in contesti di privazione di libertà.
In particolare grazie a questo laboratorio sarà possibile:
- Comprendere il concetto di etica della memoria e il ruolo del ricordo nella costruzione dell'identità personale e collettiva;
- Riconoscere come la società costruisce e seleziona le proprie memorie, e come queste influenzino il modo in cui si interpretano i fatti e le persone;
- Individuare le implicazioni etiche e sociali delle memorie traumatiche, inclusi temi come testimonianza, riparazione e oblio;
- Acquisire strumenti per interrogare criticamente la propria storia personale e quella della collettività, senza riduzionismi o giudizi preconfezionati;
- Saper riconoscere narrazioni che banalizzano o distorcono il passato, sviluppando un atteggiamento vigile verso manipolazioni o semplificazioni;
- Mettere in relazione vicende reali, racconti, opere artistiche e testimonianze, comprendendo come contribuiscano alla memoria condivisa;
- Utilizzare la memoria come risorsa per orientare scelte future, personali e collettive;
- Collegare ciò che si apprende nel laboratorio alla vita quotidiana (in carcere e fuori dal carcere), individuando strumenti utili per la convivenza, la responsabilità e il benessere, individuale e collettivo;
- Riconoscere la possibilità di costruire nuove narrazioni di sé, anche in vista di percorsi di reinserimento sociale o progetti di studio a lungo termine.
Materiale di riferimento
Il materiale di riferimento sarà comunicato in seguito dalla docente.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
Le modalità di verifica prevedono la frequenza obbligatoria (il laboratorio si svolge in carcere), e una sintesi finale argomentata delle lezioni.
SPS/01 - FILOSOFIA POLITICA - CFU: 3
Laboratori: 20 ore
Docente: Magni Beatrice
Docente/i
Ricevimento:
Su appuntamento, sia in presenza sia su Teams
stanza 14 - sopralzo cortile