Storia della giustizia e del processo penale

A.A. 2025/2026
9
Crediti massimi
63
Ore totali
SSD
IUS/19
Lingua
Italiano
Obiettivi formativi
L'insegnamento si propone di fornire allo studente gli strumenti per riflettere criticamente sui temi della giustizia e del processo penale dall'unificazione italiana alla fine del XX secolo, nel mutamento delle istituzioni e del contesto culturale, sociale economico e politico interno e internazionale tra età liberale, dittatura e democrazia.
L'obiettivo formativo del corso consiste, pertanto, nell'illustrare le scelte legislative, dottrinali e giurisprudenziali per il bilanciamento di valori e interessi di sovente in conflitto tra loro, attraverso la riflessione su questioni di diritto, l'esame delle argomentazioni giuridiche, delle tecniche del ragionamento e dell'interpretazione e l'approfondimento di casi pratici.
Risultati apprendimento attesi
Al termine del percorso formativo, lo studente dovrà dimostrare di:
- conoscenza e comprensione: conoscere e comprendere i motivi delle scelte legislative, dottrinali e giurisprudenziali e i rapporti tra poteri sui temi della giustizia e del processo penale tra età liberale, dittatura e repubblica costituzionale;
- capacità di applicare conoscenza e comprensione: aver acquisito la capacità di orientarsi tra le tecniche del ragionamento giuridico, raccogliendo, analizzando e selezionando i dati in relazione al contesto storico e valutando gli interessi e i valori oggetto di bilanciamento;
- capacità critiche e di giudizio: aver acquisito consapevolezza critica, capacità di gestione, flessibilità, attitudine alla ricerca sui tanti aspetti della dimensione storica del diritto processuale e della magistratura tra Ottocento e Novecento;
- capacità di comunicare quanto si è appreso: saper elaborare autonomamente e comunicare una propria riflessione critica sui temi del corso con coerenza argomentativa, rigore sistematico e proprietà di linguaggio;
- capacità di proseguire lo studio in modo autonomo nel corso della vita: avere acquisito la capacità di analisi e riflessione sui problemi della giustizia e del processo penale e di individuazione delle linee evolutive di legislazione, dottrina e giurisprudenza nei rapporti fra poteri dello Stato e società civile.
Corso singolo

Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.

Programma e organizzazione didattica

Edizione unica

Responsabile
Periodo
Primo semestre

Programma
Il corso è volto ad analizzare, attraverso la storia della giustizia e del processo penale tra XIX e XX secolo, il rapporto tra i poteri, e in particolare tra esecutivo e giudiziario, 1. in età liberale, 2. durante il fascismo e 3. nei primi decenni della Repubblica democratica.
L'esame della struttura dell'ordinamento giudiziario e della disciplina del rito processuale penale, nella loro concreta attuazione in specifici contesti storici, politici, economici e sociali, costituisce una guida imprescindibile per individuare e interpretare il ruolo svolto dalla legislazione (espressione autoritativa del parlamento e/o del governo), dalla dottrina e dalla giurisprudenza (a cui contribuiscono i magistrati inquirenti, requirenti e giudicanti e gli avvocati) nel bilanciamento di valori e interessi di sovente in conflitto tra loro: primi tra tutti la tutela dell'ordine e della sicurezza della società e dello Stato, il diritto di difesa dell'imputato, l'accertamento della verità, la fiducia dell'opinione pubblica nella giustizia.
La finalità del corso è quella di sollecitare negli studenti e nelle studentesse una riflessione critica sui caratteri della giustizia penale e sul campo di tensione tra politica e diritto, che si crea nel tentativo di individuare gli strumenti più idonei a realizzare la repressione penale e a ristabilire la giustizia.
I codici del rito penale che si sono succeduti tra XIX e XX secolo sono stati il risultato di sperimentazioni e dibattiti incessanti su tali strumenti, in base a concezioni del tutto differenti del rapporto tra Stato e cittadino. Nel perseguimento di differenti finalità, alla prevalenza dei caratteri inquisitori del processo maturati e perfezionati in età medievale e moderna si è contrapposta la tendenza all'introduzione di caratteri accusatori, almeno in talune fasi del rito penale, e della giuria secondo il modello anglosassone. La giustapposizione e/o la combinazione tra i due modelli, accusatorio e inquisitorio, costituiranno una costante del corso, che seguirà come tematiche principali: le modifiche legislative del rito processuale e dell'ordinamento giudiziario, con particolare riguardo al diritto di difesa e all'indipendenza della magistratura, la concezione (autoritaria o liberale) del processo e della repressione criminale che ha ispirato la giurisprudenza e il ruolo assunto dalla dottrina sia nell'analisi delle criticità della legislazione e della prassi giudiziaria nella repressione penale, sia nell'ideazione di soluzioni innovative e nella previsione dei loro effetti.
I seguenti temi saranno comuni al corso di 6 crediti e di 9 crediti:
1. L'età liberale: lo Statuto albertino, il codice di procedura penale (con particolare riguardo al diritto di difesa) e l'ordinamento giudiziario del 1865, la giuria, le scuole penalistiche e il codice penale del 1889 (e, in particolare, il dibattito sulla pena di morte), lo stato d'assedio, il codice di procedura penale 'liberale' del 1913
2. Il fascismo: il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato e la sua giurisprudenza sul territorio del Regno e nella colonia libica, i codici penale e di procedura penale del 1930, gli ordinamenti giudiziari Oviglio del 1923 e Grandi del 1941
Per coloro che intendono sostenere l'esame da 9 crediti, agli argomenti indicati ai punti 1 e 2 si aggiunge:
3. Il periodo repubblicano: la giustizia di transizione (1943-1948), la Costituzione e la sua (in)attuazione, l'adeguamento del codice di procedura penale del 1930 ai principi costituzionali ad opera del legislatore e della Corte costituzionale, la legislazione dell'emergenza, magistratura e avvocatura nell'età repubblicana fino al c.p.p. 1988
Prerequisiti
Come da regolamento didattico del corso di laurea: in particolare, sono propedeutici Istituzioni di diritto privato e Diritto costituzionale.
Metodi didattici
La frequenza delle lezioni è fortemente consigliata, anche se non obbligatoria. Il docente utilizzerà lezioni frontali, volte innanzitutto all'acquisizione delle conoscenze e delle competenze dell'insegnamento. La discussione in aula col docente su casi pratici e questioni giuridiche è parte integrante del metodo didattico al fine di promuovere lo spirito critico e la capacità di ragionamento e argomentazione degli studenti.
L'insegnamento si avvale di materiale didattico disponibile sulla piattaforma ARIEL.
Materiale di riferimento
Gli studenti frequentanti dovranno preparare l'esame sulle slide utilizzate durante le lezioni e messe a diposizione su Ariel e sui seguenti testi:
- Studenti frequentanti del corso da 6 cfu:
Marco Miletti, La giustizia penale, in Enciclopedia italiana. Il contributo italiano alla storia del pensiero. Diritto, Roma, Enciclopedia Italiana Treccani, 2012 https://www.treccani.it/enciclopedia/la-giustizia-penale_res-df4e2255-ab27-11e2-9d1b-
00271042e8d9_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Diritto%29/
Floriana Colao, Le scuole penalistiche, in Enciclopedia italiana. Il contributo italiano alla storia del pensiero. Diritto, Roma, Enciclopedia Italiana Treccani, 2012 https://www.treccani.it/enciclopedia/le-scuole-penalistiche_(Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-
Pensiero:-Diritto)/
Claudia Storti, Stato d'assedio a Milano. Maggio 1898, in Istituzioni politiche e mobilitazioni di massa, a cura di A. Ciampani, D.M. Bruni, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2018
Raffaella Bianchi Riva, Elisabetta D'Amico, Pier Amato Perretta. Un magistrato tra giustizia e politica, in Pier Amato Perretta un uomo in difesa della libertà, Como, Nodo libri, 2005, pp. 51-92
Alessandra Bassani - Ambra Cantoni, Il segreto politico nella giurisprudenza del Tribunale speciale per la difesa dello stato in Il diritto del duce: giustizia e repressione nell'Italia fascista, a cura di L. Lacchè, Donzelli Roma 2015, pp. 175-206
Alessandra Bassani - Ambra Cantoni, Tra coercizione e consenso : usare il
diritto per formare l''uomo nuovo" in Rivista di storia del diritto italiano XC, pp. 137-162
Alessandra Bassani, Il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato tra diritto e propaganda: il 'caso Donati' nella stampa quotidiana in Italian Review of Legal History 10 (2024)
Guido Neppi Modona, Principio di legalità e giustizia penale nel periodo fascista, in Quaderni fiorentini per la storia del pensiero politico moderno 36 (2007), pp. 983-1005
- Studenti frequentanti del corso da 9 cfu:
oltre ai testi indicati per gli studenti frequentanti del corso da 6 cfu
Raffaella Bianchi Riva, "Per superiori ragioni di giustizia e di pubblico interesse". Legislazione eccezionale e principi liberali dal fascismo alla repubblica, in Giustizia penale e politica tra Otto e Novecento. Modelli ed esperienze tra integrazione e conflitto, a cura di F. Colao, L. Lacchè e C. Storti, Milano, Giuffrè, 2015, pp. 155-179
Raffaella Bianchi Riva, "Una saggia politica criminale". I 'ragazzi di Salò' nella giurisprudenza della corte di cassazione, in «Italian Review of Legal History», 5, 2019, pp. 384-436
Raffaella Bianchi Riva, Tra sicurezza collettiva e garanzie individuali. Emergenza terroristica e valori costituzionali negli anni Settanta e Ottanta del Novecento, in Valori dell'ordinamento vs. esigenze dell'emergenza in una prospettiva multidisciplinare, a cura di R. Sacchi, Milano, Giuffrè Francis Lefebvre, 2022, pp. 49-77
Corte cost. 1 del 1956
Corte cost. 11 del 1965
Corte cost. 52 del 1965
Corte cost. 190 del 1970
Gli studenti non frequentanti del corso da 6 cfu sosterranno l'esame orale sul seguente libro di testo:
- Il diritto del duce. Giustizia e repressione nell'Italia fascista, a cura di L. Lacchè, Roma, Donzelli, 2015
Gli studenti non frequentanti del corso da 9 cfu sosterranno l'esame orale sul seguente libro di testo:
- Giustizia penale e politica in Italia tra Otto e Novecento. Modelli ed esperienze tra integrazione e conflitto, a cura di F. Colao, L. Lacchè, C. Storti, Milano, Giuffrè, 2015
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
- Tipologia di prova: interrogazione orale
- Parametri di valutazione: correttezza dei contenuti, chiarezza ed efficacia argomentativa, proprietà di linguaggio, capacità di analisi critica.
- Tipo di valutazione utilizzata: voto in trentesimi
Le modalità d'esame per studenti con disabilità e/o con DSA dovranno essere concordate col docente, in accordo con l'Ufficio competente
IUS/19 - STORIA DEL DIRITTO MEDIEVALE E MODERNO - CFU: 9
Lezioni: 63 ore
Docente/i
Ricevimento:
Il ricevimento si svolge al secondo piano dei DIpartimenti di giurisprudenza (stanza 1-1115) su appuntamento: gli studenti e i laureandi sono pregati di scrivere alla mail istituzionale.
Dipartimento di diritto pubblico. Sezione di Storia del Diritto medievale e moderno - secondo piano
Ricevimento:
Giovedì ore 10.30-12.30 previo appuntamento (scrivere a: [email protected])
c/o Dipartimento di diritto pubblico nazionale e sovranazionale, sezione di Storia del diritto (secondo piano). Se a distanza il ricevimento si svolge su Microsoft Teams (codice: szczjpt)