Tecnologie analitiche per la diagnostica dei beni culturali
A.A. 2025/2026
Obiettivi formativi
Il corso si propone di fornire allo studente le conoscenze relative all'applicazione dei metodi di analisi strumentale convenzionali e avanzati allo studio della composizione chimica dei materiali di interesse culturale sia antichi che contemporanei (materiali lapidei e ceramici, vetri, metalli in lega, supporti dell'informazione, coloranti, resti organici) e dei loro processi di degrado. Particolare attenzione è posta agli aspetti sperimentali e all'interpretazione dei dati, utili ad impostare una procedura per la risoluzione di specifici problemi legati a tali materiali, quali ad esempio provenienza, tecnologia di produzione, datazione, autenticità, conservazione.
Risultati apprendimento attesi
Al termine del corso, lo studente sarà in grado di: individuare le metodiche di analisi strumentale idonee a fornire risposte a specifici quesiti di natura conoscitiva o conservativa sui materiali di interesse culturale; mettere a punto protocolli "ad hoc" per l'analisi di diverse tipologie di materiali; interpretare ed elaborare i dati acquisiti sperimentalmente.
Periodo: Secondo semestre
Modalità di valutazione: Esame
Giudizio di valutazione: voto verbalizzato in trentesimi
Corso singolo
Questo insegnamento non può essere seguito come corso singolo. Puoi trovare gli insegnamenti disponibili consultando il catalogo corsi singoli.
Programma e organizzazione didattica
Edizione unica
Responsabile
Periodo
Secondo semestre
Programma
Modulo 1
La composizione elementare e la provenienza dei materiali: principi delle tecniche basate sull'emissione di raggi X (XRF e micro-XRF, PIXE, microsonda elettronica); principi dell'analisi mediante attivazione con neutroni (NAA); l'analisi dei rapporti isotopici nella spettrometria di massa inorganica; analisi delle componenti principali (PCA) e analisi dei "cluster" per l'elaborazione dei dati di composizione elementare.
Le spettroscopie elettroniche per l'identificazione non invasiva delle sostanze responsabili del colore: spettroscopia di riflettanza nel visibile con fibre ottiche (FORS) e spettrofluorimetria; applicazione dei metodi di analisi multivariata ai dati spettroscopici; le coordinate colorimetriche per lo studio dell'alterazione dei composti coloranti.
Le spettroscopie vibrazionali per i materiali delle opere d'arte ed i reperti archeologici: spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier per misure microscopiche (micro-FTIR in trasmissione, in riflessione speculare e in ATR) e per misure non invasive e "in situ" in modalità di riflessione; spettroscopia micro-Raman, con particolare attenzione alle tecniche speciali di spettroscopia Raman in risonanza (RR), Raman con intensificazione per effetto di superficie (SERS) e Raman con "offset" spaziale (SORS).
La spettrometria di massa e le tecniche combinate per lo studio dei residui organici archeologici, dei coloranti organici naturali, dei materiali dell'arte contemporanea e dei loro prodotti di degrado: analisi con introduzione diretta (DI-MS) ed esposizione diretta (DE-MS); sorgente di ioni a desorbimento laser (LDI); gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) in modalità TIC, SIM e abbinata alla micro-estrazione in fase solida in spazio di testa (HS-SPME-GC-MS) e alla pirolisi (py-GC-MS); cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) abbinata alla spettrometria di massa con sorgenti di ioni ESI e APCI (HPLC-MS) e alla spettrometria di massa tandem (HPLC-MS-MS).
I metodi di datazione: la datazione al 14C e la termoluminescenza.
Modulo 2
Metalli e leghe di interesse artistico; processi di estrazione dei metalli; diagramma di Ellingham; cenni di metallurgia: diagrammi di stato e trattamenti termici; struttura dei metalli e delle leghe metalliche; tecniche di fabbricazione.
Degradazione di un manufatto di interesse artistico; meccanismi di corrosione: corrosione atmosferica, corrosione nei terreni e corrosione in ambiente marino; esame della morfologia di corrosione; failure analysis; analisi dei depositi di corrosione; tecniche di controllo e protezione dalla corrosione; casi studio.
Microscopia ottica nei beni culturali; esame visivo e macroscopico per identificazione dei materiali costituenti ed eventuali fenomeni di degradazione; preliminare analisi del contesto socio-cuturale del manufatto: come/quando/dove fu fabbricato; analisi metallografica; prelievo e preparazione dei campioni; attacchi metallografici per evidenziare difetti, inclusioni e microstruttura; casi studio.
Microscopia elettronica a scansione nei beni culturali; preparazione del campione e finalità; analisi morfologica e composizionale (EDS); studio di depositi di corrosione, dorature e altri depositi metallici; ricerca elementi in tracce; casi studio.
Spettroscopia fotoelettronica a raggi X (XPS) e Diffrazione dei raggi X nei beni culturali; potenzialità e limiti delle tecniche; analisi fenomeni chimici sulla superficie di un oggetto artistico; analisi della natura di un deposito di corrosione; analisi della struttura cristallina del manufatto.
Biodegradazione di un manufatto artistico; colonizzazione e formazione del biofilm; meccanismi e metaboliti microbici; metodi di analisi basati sulle culture e esami di superficie; sequenziamento DNA; metodi di trattamento della biodegradazione: fisici, chimici e biologici.
La composizione elementare e la provenienza dei materiali: principi delle tecniche basate sull'emissione di raggi X (XRF e micro-XRF, PIXE, microsonda elettronica); principi dell'analisi mediante attivazione con neutroni (NAA); l'analisi dei rapporti isotopici nella spettrometria di massa inorganica; analisi delle componenti principali (PCA) e analisi dei "cluster" per l'elaborazione dei dati di composizione elementare.
Le spettroscopie elettroniche per l'identificazione non invasiva delle sostanze responsabili del colore: spettroscopia di riflettanza nel visibile con fibre ottiche (FORS) e spettrofluorimetria; applicazione dei metodi di analisi multivariata ai dati spettroscopici; le coordinate colorimetriche per lo studio dell'alterazione dei composti coloranti.
Le spettroscopie vibrazionali per i materiali delle opere d'arte ed i reperti archeologici: spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier per misure microscopiche (micro-FTIR in trasmissione, in riflessione speculare e in ATR) e per misure non invasive e "in situ" in modalità di riflessione; spettroscopia micro-Raman, con particolare attenzione alle tecniche speciali di spettroscopia Raman in risonanza (RR), Raman con intensificazione per effetto di superficie (SERS) e Raman con "offset" spaziale (SORS).
La spettrometria di massa e le tecniche combinate per lo studio dei residui organici archeologici, dei coloranti organici naturali, dei materiali dell'arte contemporanea e dei loro prodotti di degrado: analisi con introduzione diretta (DI-MS) ed esposizione diretta (DE-MS); sorgente di ioni a desorbimento laser (LDI); gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) in modalità TIC, SIM e abbinata alla micro-estrazione in fase solida in spazio di testa (HS-SPME-GC-MS) e alla pirolisi (py-GC-MS); cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) abbinata alla spettrometria di massa con sorgenti di ioni ESI e APCI (HPLC-MS) e alla spettrometria di massa tandem (HPLC-MS-MS).
I metodi di datazione: la datazione al 14C e la termoluminescenza.
Modulo 2
Metalli e leghe di interesse artistico; processi di estrazione dei metalli; diagramma di Ellingham; cenni di metallurgia: diagrammi di stato e trattamenti termici; struttura dei metalli e delle leghe metalliche; tecniche di fabbricazione.
Degradazione di un manufatto di interesse artistico; meccanismi di corrosione: corrosione atmosferica, corrosione nei terreni e corrosione in ambiente marino; esame della morfologia di corrosione; failure analysis; analisi dei depositi di corrosione; tecniche di controllo e protezione dalla corrosione; casi studio.
Microscopia ottica nei beni culturali; esame visivo e macroscopico per identificazione dei materiali costituenti ed eventuali fenomeni di degradazione; preliminare analisi del contesto socio-cuturale del manufatto: come/quando/dove fu fabbricato; analisi metallografica; prelievo e preparazione dei campioni; attacchi metallografici per evidenziare difetti, inclusioni e microstruttura; casi studio.
Microscopia elettronica a scansione nei beni culturali; preparazione del campione e finalità; analisi morfologica e composizionale (EDS); studio di depositi di corrosione, dorature e altri depositi metallici; ricerca elementi in tracce; casi studio.
Spettroscopia fotoelettronica a raggi X (XPS) e Diffrazione dei raggi X nei beni culturali; potenzialità e limiti delle tecniche; analisi fenomeni chimici sulla superficie di un oggetto artistico; analisi della natura di un deposito di corrosione; analisi della struttura cristallina del manufatto.
Biodegradazione di un manufatto artistico; colonizzazione e formazione del biofilm; meccanismi e metaboliti microbici; metodi di analisi basati sulle culture e esami di superficie; sequenziamento DNA; metodi di trattamento della biodegradazione: fisici, chimici e biologici.
Prerequisiti
Sono richieste le conoscenze fondamentali di chimica analitica.
Metodi didattici
Modulo 1
Il modulo si svolge tramite lezioni frontali.
La pagina web del modulo è disponibile su MyAriel.
Modulo 2
Il modulo si svolge tramite lezioni frontali.
La pagina web del modulo è disponibile su MyAriel.
Il modulo si svolge tramite lezioni frontali.
La pagina web del modulo è disponibile su MyAriel.
Modulo 2
Il modulo si svolge tramite lezioni frontali.
La pagina web del modulo è disponibile su MyAriel.
Materiale di riferimento
Modulo 1
Il materiale di riferimento è costituito dalle slide delle lezioni, rese disponibili sul sito MyAriel del corso.
Modulo 2
Materiale in formato elettronico fornito dal docente e messo a disposizione degli studenti su Ariel.
Il materiale di riferimento è costituito dalle slide delle lezioni, rese disponibili sul sito MyAriel del corso.
Modulo 2
Materiale in formato elettronico fornito dal docente e messo a disposizione degli studenti su Ariel.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
L'esame consiste in una prova scritta per ogni modulo su tutti gli argomenti trattati nel corso per verificare le informazioni acquisite ma anche la capacità di affrontare criticamente problemi relativi alle tematiche discusse nelle lezioni.
I risultati relativi a ciascun modulo, espressi in trentesimi, sono pubblicati sul relativo sito MyAriel.
Il voto finale è comunicato attraverso il servizio di verbalizzazione elettronica Vweb.
I risultati relativi a ciascun modulo, espressi in trentesimi, sono pubblicati sul relativo sito MyAriel.
Il voto finale è comunicato attraverso il servizio di verbalizzazione elettronica Vweb.
CHIM/01 - CHIMICA ANALITICA - CFU: 6
Lezioni: 48 ore
Turni:
Docente/i
Ricevimento:
su appuntamento
studio della docente presso Dipartimento di Chimica
Ricevimento:
mercoledi 10:30-12:30, ovvero su appuntamento
Edifici Chimici, corpo A, piano rialzato