Laboratorio: laboratorio professionalizzante nel carcere di opera 1
A.A. 2022/2023
Obiettivi formativi
Incrementare la consapevolezza dell'operatore cultuale e la capacità di lettura del proprio ruolo e delle situazioni sociali in cui agisce.
Risultati apprendimento attesi
Il laboratorio permette di sviluppare le seguenti abilità e capacità:
Abilità di giudizio
esprimere un'adeguata autonomia di giudizio nel raccogliere e interpretare gli elementi utili alla determinazione di problemi attinenti al proprio campo di studi e al più ampio contesto socio-culturale nel quale opera.
Abilità comunicative
- disporre di abilità comunicative tali da consentirgli di trasmettere e esplicitare, anche in forma divulgativa, le competenze acquisite e le problematiche relative;
- valersi delle tecniche informatiche di base per la conservazione e la comunicazione dei saperi.
Capacità di apprendimento
- capacità di apprendimento necessarie a proseguire il proprio percorso sulla base sia degli orientamenti acquisiti rispetto al proprio ambito di studi sia delle competenze raggiunte nell'uso autonomo e appropriato delle fonti e degli strumenti bibliografici e informatici di base per la ricerca e l'aggiornamento scientifico.
Abilità di giudizio
esprimere un'adeguata autonomia di giudizio nel raccogliere e interpretare gli elementi utili alla determinazione di problemi attinenti al proprio campo di studi e al più ampio contesto socio-culturale nel quale opera.
Abilità comunicative
- disporre di abilità comunicative tali da consentirgli di trasmettere e esplicitare, anche in forma divulgativa, le competenze acquisite e le problematiche relative;
- valersi delle tecniche informatiche di base per la conservazione e la comunicazione dei saperi.
Capacità di apprendimento
- capacità di apprendimento necessarie a proseguire il proprio percorso sulla base sia degli orientamenti acquisiti rispetto al proprio ambito di studi sia delle competenze raggiunte nell'uso autonomo e appropriato delle fonti e degli strumenti bibliografici e informatici di base per la ricerca e l'aggiornamento scientifico.
Periodo: Secondo semestre
Corso singolo
Questo insegnamento non può essere seguito come corso singolo. Puoi trovare gli insegnamenti disponibili consultando il catalogo corsi singoli.
Programma e organizzazione didattica
Edizione unica
Responsabile
Periodo
Secondo semestre
Programma
Per una antropologia del "come se": finzione, invenzione e rappresentazione
Il laboratorio si prefigge di fornire un quadro teorico relativo alla prospettiva drammaturgica (o teatrale) nelle scienze sociali, mostrandone le radici filosofiche (es. H. Vaihinger), le connessioni con il pensiero di E. Goffman e le applicazioni in antropologia culturale (es. V. Turner, C. Geertz). La prospettiva drammaturgica rimanda a un'idea di cultura fatta di abiti e costumi (abitudini) "indossati" dagli esseri umani per recitare la loro vita. La questione che ne consegue riguarda l'esistenza o meno di momenti di "non-recitazione". Se si è sempre sulla scena, esiste un luogo dove rifugiarsi, essere se stessi togliendo gli abiti di scena? La recitazione costituisce la sostanza dell'uomo oppure è una variabile che si colloca in superficie? A queste domande si cercherà di rispondere: 1) confrontandosi con gli autori sopra menzionati; 2) riflettendo sulle dinamiche relazionali vissute dagli studenti coinvolti; 3) immergendosi idealmente in contesti sociali concreti, rinvenibili in esemplificazioni tratte dalla letteratura (anche relative ad altre discipline). Al riguardo ci si avvarrà dell'intervento di docenti ospiti esperti di altri ambiti disciplinari.
Il laboratorio si prefigge di fornire un quadro teorico relativo alla prospettiva drammaturgica (o teatrale) nelle scienze sociali, mostrandone le radici filosofiche (es. H. Vaihinger), le connessioni con il pensiero di E. Goffman e le applicazioni in antropologia culturale (es. V. Turner, C. Geertz). La prospettiva drammaturgica rimanda a un'idea di cultura fatta di abiti e costumi (abitudini) "indossati" dagli esseri umani per recitare la loro vita. La questione che ne consegue riguarda l'esistenza o meno di momenti di "non-recitazione". Se si è sempre sulla scena, esiste un luogo dove rifugiarsi, essere se stessi togliendo gli abiti di scena? La recitazione costituisce la sostanza dell'uomo oppure è una variabile che si colloca in superficie? A queste domande si cercherà di rispondere: 1) confrontandosi con gli autori sopra menzionati; 2) riflettendo sulle dinamiche relazionali vissute dagli studenti coinvolti; 3) immergendosi idealmente in contesti sociali concreti, rinvenibili in esemplificazioni tratte dalla letteratura (anche relative ad altre discipline). Al riguardo ci si avvarrà dell'intervento di docenti ospiti esperti di altri ambiti disciplinari.
Prerequisiti
Non ci sono prerequisiti particolari
Metodi didattici
lezioni frontali, dibattiti, discussioni
Materiale di riferimento
Le indicazioni dei materiali di riferimento verranno forniti agli studenti, di volta in volta, per poi utilizzarli durante gli incontri
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
La verifica, senza votazione, consiste nella partecipazione alle attività del laboratorio. La frequenza è obbligatoria
Moduli o unità didattiche
Laboratorio Professionalizzante
- CFU: 2
Laboratori Umanistici: 20 ore
Docente:
Allovio Stefano
Ricerca Bibliografica e redazione di un testo scientifico filosofico
- CFU: 1
Laboratori Umanistici: 16 ore
Docente/i
Ricevimento:
Il ricevimento studenti si svolge il giovedì (14:30-16:00) nello studio del professore (Dip. di Filosofia, Via Festa del Perdono 7, Cortile della ghiacciaia, primo piano) e il lunedì (14:30-16:00) in modalità telematica su Teams (in ogni caso, previo appuntamento da richiedere tramite email)
Sede / Teams