Culture ispanofone ii

"Cronaca contemporanea in America Latina: margini e resistenze"
Dall'inizio del XXI secolo, la cronaca sta vivendo un momento di grande impatto e accettazione in America Latina. Sebbene i suoi antecedenti più antichi siano le cronache dei conquistadores, e nel XX secolo abbia avuto un notevole sviluppo con figure come Gabriel García Márquez, Carlos Monsiváis ed Elena Poniatowska, negli ultimi decenni la cronaca ha acquisito un ruolo importante. Ma cos'è esattamente la cronaca oggi: giornalismo, reportage o letteratura? La cronaca è stata definita "l'ornitorinco della prosa" (Villoro), poiché è uno spazio testuale in cui si sovrappongono diversi generi: il reportage, il racconto, l'intervista, il dialogo, il saggio, la testimonianza, l'autobiografia e la rielaborazione in prima persona, tra gli altri. In questo senso, attraverso la scrittura ibrida, i cronisti contemporanei hanno trovato un modo di "fare arte senza bisogno di inventare nulla" (Jaramillo Agudelo), immergendosi nella realtà senza "l'urgenza di produrre notizie". In questo corso, ci avvicineremo a diverse realtà latinoamericane basandoci sulle cronache di sei autori e integrando le letture - tipo di narrazione, simboli, ecc.- con altri artefatti culturali, come film, performance, arti visive, canzoni, ecc. In questo modo, potremo osservare come queste storie, insieme agli oggetti culturali, illuminino sia il margine che le resistenze che vi hanno luogo, trasformando il margine in centralità.
Il programma è il seguente:
1. AIDS, disuguaglianza sociale ed emarginazione in Cile: Pedro Lemebel.
2. I volti della migrazione centroamericana: Balam Rodrigo.
3. Smantellare la violenza di genere e il femminicidio in Messico: Cristina Rivera Garza.
4. Rivisitazione di razzismo, spoliazione e pratiche coloniali in Perù: Gabriela Weiner.
5. Violenza di Stato e decostruzione della memoria in Argentina: María Moreno e Rodolfo Walsh.