Diritto della cooperazione giudiziaria europea in materia penale

A.A. 2023/2024
6
Crediti massimi
42
Ore totali
SSD
IUS/14
Lingua
Italiano
Obiettivi formativi
L'insegnamento di diritto della cooperazione giudiziaria europea in materia penale si pone i seguenti obiettivi formativi:
1.Fornire agli studenti un quadro completo e aggiornato di conoscenze relative ai principali istituti della cooperazione giudiziaria penale, rilevando la stretta correlazione che esiste tra il rafforzamento di tale forma di cooperazione e la libera circolazione delle persone nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
2.Sviluppare negli studenti la capacità di rielaborazione in chiave critica dei principi e delle norme giuridiche. Lo studente deve dimostrare di applicare tali nozioni ai principali testi elaborati dalle istituzioni nella materia oggetto di esame e soprattutto alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e nazionale (specie della Corte costituzionale e di Cassazione) rilevante.
3.Maturare negli studenti un'autonoma competenza di giudizio, mediante l'elaborazione di argomentazioni giuridicamente sostenibili con riferimento alle tematiche oggetto dell'insegnamento corso.
4.Far acquisire padronanza della terminologia giuridica specifica. Lo studente deve dimostrare di saper esprimere le conoscenze con correttezza, coerenza e proprietà di linguaggio;
5.Sviluppare la capacità di apprendimento autonomo degli studenti, in modo tale che, una volta acquisiti gli strumenti di base, sappiano provvedere all'aggiornamento delle proprie conoscenze, applicando, anche nel contesto nazionale, il quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento.
6.Fornire agli studenti nozioni e competenze utili in chiave interdisciplinare, in funzione dei successivi esami previsti dal corso di studi;
7.Dotare gli studenti di un quadro di nozioni funzionali ai principali sbocchi professionali e lavorativi della facoltà, specie a quelli che presuppongono nozioni in materia penale e processuale penale, per i quali la conoscenza delle fonti UE in tema si impone come requisito necessario.
Risultati apprendimento attesi
Al termine dell'insegnamento corso, lo studente dovrà aver acquisito: (i) una buona conoscenza e comprensione dei principali istituti in tema di cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati membri; (ii) la capacità di analisi critica e di rielaborazione delle nozioni acquisite, nonché di applicazione delle stesse a fattispecie concrete; (iii) la capacità di interpretare le norme giuridiche esaminate nell'insegnamento corso e di assumere posizioni argomentate e giuridicamente sostenibile con riguardo alle tematiche oggetto di discussione; (iv) la padronanza della terminologia giuridica afferente alla sfera del diritto dell'Unione europea e, più strettamente, all'ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale.
Corso singolo

Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.

Programma e organizzazione didattica

Edizione unica

Responsabile
Periodo
Secondo semestre

Programma
L'insegnamento si propone di fornire una conoscenza approfondita della cooperazione giudiziaria in materia penale, sia dal punto di vista del diritto dell'Unione europea, sia sotto il profilo della disciplina processuale penale.
Nella prima parte del corso, l'attenzione sarà focalizzata sui meccanismi di cooperazione giudiziaria penale che trovano base giuridica nell'art. 82 TFUE, con particolare riguardo al principio del riconoscimento reciproco delle decisioni penali (recentemente recepito anche nel titolo I-bis del Libro XI del codice di procedura penale).
Un esame particolare sarà dedicato al principio del ne bis in idem e alla decisione quadro sulla prevenzione e risoluzione dei conflitti di giurisdizione, nonché alla decisione quadro sul mandato di arresto europeo.
La seconda parte del corso tratterà la disciplina inerente ai rapporti giurisdizionali con le autorità straniere (libro XI del codice di procedura penale): l'estradizione; le rogatorie internazionali; gli effetti delle sentenze penali straniere e l'esecuzione all'estero delle sentenze penali italiane; il trasferimento dei procedimenti penali. Si analizzeranno, quindi, i seguenti strumenti di collaborazione giudiziaria in ambito europeo: l'ordine europeo di indagine penale; le squadre investigative comuni; l'ordine europeo di protezione delle vittime; i provvedimenti ablativi di blocco dei beni, sequestro probatorio e confisca; gli organismi di coordinamento tra autorità giudiziarie (Eurojust) e di polizia (Europol); l'istituzione della Procura europea (EPPO).
Sempre in ambito europeo, sul piano del ravvicinamento delle legislazioni processuali nazionali, specie mediante la predisposizione di norme minime inerenti ai diritti della persona, saranno esaminate le direttive, elaborate dal legislatore dell'Unione europea e recepite in ambito nazionale, a tutela dell'indagato e dell'imputato nei procedimenti penali e quelle a tutela della vittima di reato.
Prerequisiti
L'insegnamento è indirizzato agli studenti che abbiano superato l'esame di diritto dell'Unione europea e quello di diritto processuale penale.
Metodi didattici
L'insegnamento viene erogato principalmente mediante lezioni frontali tenute dal docente. Le lezioni offrono un quadro completo degli argomenti indicati nel programma; la frequenza permette di sviluppare le competenze e offrire le conoscenze necessarie ai fini del proficuo superamento della prova d'esame.
Potranno essere invitati a tenere alcune lezioni dell'insegnamento docenti di altri corsi, esperti o professionisti del settore, in modo tale da offrire agli studenti frequentanti ulteriori contributi o spunti di interesse.
Con gli studenti frequentanti si esamineranno sentenze della Corte di giustizia, della Corte costituzionale o della Corte di Cassazione e potrà essere loro richiesta una presentazione orale delle stesse.
Materiale di riferimento
C. Amalfitano, Commenti agli artt. 82-83 TFUE, in A. TIZZANO (ed), Fonti del diritto - Trattati dell'Unione europea, Milano, 2014.
M. Chiavario - A. Perduca, Cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale, Giappichelli, 2022.

I testi consigliati costituiscono una base di lavoro utile, ma non sufficiente. La preparazione dell'esame si fonda infatti, in primis, sul contenuto delle lezioni e sul materiale (sia normativo, sia giurisprudenziale) distribuito durante il corso. Tali considerazioni inducono a ritenere consigliata la frequenza dell'insegnamento.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
La prova finale di profitto relativa all'insegnamento si svolge per tutti gli studenti - frequentanti e non - in un unico esame orale. La valutazione è espressa con un voto in trentesimi, con eventuale lode. I criteri per la valutazione della prova orale tengono conto della correttezza dei contenuti, della chiarezza argomentativa e delle capacità di analisi critica e di rielaborazione. Per i frequentanti, si tiene conto delle esposizioni svolte in aula durante il corso e della loro attiva partecipazione alle lezioni.
IUS/14 - DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA - CFU: 6
Lezioni: 42 ore
Docente/i
Ricevimento:
martedì 10.30-12.30 e (preferibilmente) su appuntamento (da concordare, previo invio e-mail a [email protected])
Sezione di diritto internazionale e dell'Unione europea del Dipartimento di diritto pubblico italiano e sovranazionale
Ricevimento:
Lunedì e Mercoledì h. 18 (previo appuntamento tramite mail)
Dipartimento di Scienze giuridiche "Cesare Beccaria" (Sezione di Scienze penalistiche)
Ricevimento:
Martedì ore 16:15 (da concordare via mail)
Dipartimento Scienze Giuridiche Cesare Beccaria