Brevetti e tecnologie

Dal 1992, anno del primo deposito di una domanda di brevetto in ambito chimico-farmaceutico a titolarità dell’Università degli Studi di Milano, ideato da Marco Pallavicini, Luigi Villa, Ermanno Valoti e Oreste Piccolo, sono stati depositati circa 300 brevetti derivati dalle competenze dei docenti e dei ricercatori della Statale come risultati dei propri progetti di ricerca e delle collaborazioni con altre università, enti o aziende.

L’Ateneo risulta titolare esclusivo o co-titolare dell’81% di questi brevetti; il restante 19% deriva da progetti finanziati da parte di aziende nazionali e internazionali.

Contatti

Per informazioni su brevetti e licenze e sulle attività di valorizzazione: 
[email protected]

I Brevetti della Statale
Portfolio
Composizione del patrimonio brevettuale
Area di applicazione

Raggruppando i brevetti depositati a seconda delle diverse aree di applicazione emerge una prevalenza di invenzioni legate al tema della salute (il 40% sul totale dei brevetti depositati), seguite dalle applicazioni in ambito chimico e biologico a pari quota (22% e 21%).

Questi dati riflettono la vocazione medica originale della Statale che è costituita da otto Dipartimenti inseriti in ambito clinico (da cui deriva il 19% dei brevetti depositati), a cui si aggiungono il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche e il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari (dove lavorano gli inventori del 15% dei brevetti). L’area disciplinare che ha generato il maggior numero di brevetti è l’area Chimica (27%) e un buon grado di raggiungimento di risultati brevettabili si può apprezzare anche nei dipartimenti legati alle Scienze Agrarie e Alimentari dove è nato il 16% delle invenzioni brevettate.

Area disciplinare

I brevetti la cui tutela è attiva sono per la maggior parte valorizzati attraverso cessioni (34%) o licenze (48%). Nel Portafoglio Brevetti vengono elencati i brevetti disponibili per accordi di licenza, in attesa di un partner industriale che ne permetta uno sviluppo commerciale. Vengono anche riportate le tecnologie non tutelabili da brevetto disponibili per accordi di trasferimento.