Incarichi di ricerca
Gli incarichi di ricerca rappresentano una nuova tipologia contrattuale per l’introduzione alla ricerca e all'innovazione (art. 22-ter della Legge 30 dicembre 2010, n. 240, come modificata dal Decreto-legge 7 giugno 2025, n. 45).
Questa figura è finalizzata a supportare giovani laureati nello sviluppo di attività scientifiche e progetti specifici, sotto la supervisione di un tutor.
L'Università degli Studi di Milano ha approvato il proprio Regolamento per il conferimento di tali incarichi, delineando i requisiti e le procedure di selezione.
Gli incarichi di ricerca sono conferiti con un contratto di diritto privato per lo svolgimento di specifici progetti di ricerca. I requisiti per l'accesso sono definiti nei bandi di selezione ed è richiesto il possesso di una laurea magistrale o equipollente conseguita da non più di 6 anni.
Ogni incarico di ricerca ha una durata, stabilita nel bando, che varia da un minimo di un anno a un massimo di tre anni, anche non continuativi, compresi eventuali rinnovi.
Le procedure di selezione per il conferimento degli incarichi di ricerca sono condotte nel rispetto dei principi di pubblicità, trasparenza e valutazione comparativa dei candidati. La valutazione delle candidature si basa sui titoli e sul colloquio, come specificato in ciascun bando.
Complessivamente le attività di lavoro autonomo non possono superare il limite di reddito di 15.000 euro annui lordi.
L’incaricato alla ricerca può svolgere una limitata attività di lavoro autonomo, previo accordo con il tutor e comunicazione scritta all’ufficio competente, a condizione che tale attività sia dichiarata dalla struttura presso la quale opera e sia compatibile con l’attività di ricerca cui lo stesso è tenuto e non comporti conflitto di interessi.
Attività compatibili:
- le attività di relatore in seminari, convegni, conferenze e quelle pubblicistiche, svolte fuori dall’Università
- attività di esercitatore o tutor (art. 45 del Regolamento Generale d’Ateneo), iscrivendosi agli appositi Albi e ricevere i relativi compensi.
Attività incompatibili:
- qualsiasi altro rapporto di lavoro subordinato, anche part-time o a tempo determinato, presso soggetti pubblici e privati
- titolarità degli assegni di ricerca anche presso altri Atenei o enti pubblici di ricerca
- borse di studio o di ricerca a qualsiasi titolo conferite da istituzioni nazionali o straniere, salvo quelle esclusivamente finalizzate alla mobilità internazionale per motivi di ricerca
- la titolarità di contratti di ricerca (art 22 della legge 240/2010 - contratti di ricerca);
- la titolarità di contratti di incarico post-doc (art. 22 bis della legge 240/2010 - incarichi post-doc)
- la titolarità di contratti di ricercatore a tempo determinato (art. 24 della Legge 240/2010 - RTT)
- la frequenza di corsi di laurea, laurea specialistica o magistrale, dottorato di ricerca o specializzazione di area medica, in Italia o all'estero, fatta salva la possibilità di dare attuazione a specifici programmi di finanziamento alla ricerca dell'Unione europea nell'ambito delle azioni legate al programma Marie Skłodowska-Curie (MSCA) e comporta il collocamento in aspettativa senza assegni per il dipendente in servizio presso le amministrazioni pubbliche.
L’importo annuo lordo degli incarichi di ricerca è stabilito dal Consiglio del dipartimento che lo richiede, nel rispetto del piano finanziario del progetto di ricerca su cui grava la spesa, tenuto conto che l’importo minimo è stabilito dal Miur ed è pari a 22.500 euro annui lordi (imponibile all’incaricato).
L’incarico di ricerca è soggetto al contributo INPS della gestione separata del lavoro autonomo (aliquota massima pari a 1/3 del 35,03%), mentre è esente dall’Irpef. Viene comunque rilasciata la Certificazione Unica, con l'indicazione dell'importo esente da imposta.
Le ricevute di pagamento si possono scaricare alla pagina dedicata a Cedolini e dettagli pagamenti.
L’incarico di ricerca, pur essendo a tempo determinato, non configura un rapporto di lavoro subordinato e non dà alcun diritto di accesso ai ruoli dell'Università degli Studi di Milano. Ogni incaricato alla ricerca è tenuto a svolgere le attività di ricerca specificate nel contratto, sotto la supervisione di un tutor, e a rispettare le normative e i regolamenti dell'Ateneo.